Qualcuno ci segue…

POMERIGGIO, ORE 13:00

Io, Lui e Gian Burrasca siamo in macchina, direzione montagna, fermi a un semaforo rosso. Gian Burrasca osserva con interesse la coda di automobili che si è formata dietro di noi. Appena il verde scatta, ripartiamo.

Gian Burrasca (scrutando con sospetto alle sue spalle): …
io: …
Lui: …
Gian Burrasca (continuando ad agitarsi sul seggiolino per sbirciare dietro di sé): …
io (girandomi a guardarlo): ?
Lui (concentrato sulla guida): …
Gian Burrasca (protendendosi preoccupato verso il papà): papà… una macchina ci segue!
io: …
Lui (sorridendo sotto i baffi): sì tesoro… è normale… non preoccuparti.
Gian Burrasca (seguitando a sorvegliare il mezzo dal finestrino): papà… la macchina ci segue ancora!
io: …
Lui: sì… fa la nostra stessa strada… stai tranquillo!
Gian Burrasca (insistendo nel tenerla sotto controllo): …
io: …
Lui: …
Gian Burrasca (sporgendosi nuovamente verso il padre, finalmente sereno): papà?
io: ?
Lui: sì?
Gian Burrasca: l’abbiamo seminata!!!
io: !!!
Lui: !!!

Ufficio complicazione affari semplici 2

Se tutto va bene, mancano ormai solo 9 giorni alla partenza per il sospirato viaggio di nozze. Così ieri pomeriggio, per evitare di arrivare in aeroporto e scoprire di non poter partire, sono andata a controllare la data di scadenza dei Passaporti.
Nel cassetto, insieme al mio e a quello di Lui, ho trovato anche quello di Gian Burrasca…

GENNAIO 2011, ORE 9:00

Dopo un anno all’asciutto, tra gravidanza e primi mesi di vita del pargolo, io e Lui abbiamo deciso di tornare finalmente in acqua. E quale luogo migliore, per riprendere, del'”Acquario di Allah”?
Ci rechiamo quindi in Questura per fare la Carta d’Identità valida per l’espatrio al piccolo Gian Burrasca.

io (restando speranzosa in piedi): buongiorno.
Lui (accomodandosi in previsione dei famigerati tempi burocratici): buongiorno.
poliziotto (lanciandoci un’occhiata al di là di uno spesso vetro): buongiorno…
io: avremmo bisogno di una Carta d’Identità valida per l’espatrio per nostro figlio.
Lui: …
poliziotto: quanti anni ha?
io: 4 mesi…
Lui: …
poliziotto: e dove dovete andare?
io (sorridendo entusiasta): EGITTO!
Lui: …
poliziotto: allora non basta la Carta d’Identità… serve il Passaporto.
io (interdetta): …il Passaporto?
Lui: ?
poliziotto: sì… il Passaporto.

Dopo averci dato l’elenco dei documenti richiesti, fotografie in formato fototessera comprese, ci congeda.
Torniamo dopo qualche giorno dopo con tutto il necessario.

io (sedendomi): buongiorno.
Lui (facendo altrettanto): buongiorno.
poliziotto (lo stesso della volta precedente): buongiorno…
io: dovremmo fare il Passaporto per nostro figlio.
Lui: …
poliziotto: va bene… potete darmi tutti i documenti e le fotografie?
io (allungandogli un pacchetto): ecco!
Lui: …
poliziotto (estraendo il tutto e iniziando a guardare scetticamente le fototessere): …
io: …
Lui: …
poliziotto (restituendoci le immagini): no… queste non vanno bene…
io (riprendendole e guardando la faccetta furba di Gian Burrasca): ah no?
Lui (contrariato dal fatto che siano state messe in dubbio le sue capacità di fotografo): e perché scusi?
poliziotto: perché il fondo deve essere perfettamente bianco…
io: …
Lui: …
poliziotto: il soggetto deve guardare bene di fronte a sé…
io (“soggetto?!?”): !
Lui: !
poliziotto: e soprattutto deve essere serio!
io: !!!
Lui: !!!
poliziotto: …
io: mi scusi… ma il bambino ha solo 4 mesi… non è che sia proprio facile fotografarlo seguendo tutte queste regole!
Lui: non è che ancora si regge dritto contro un muro per avere il fondo bianco!
poliziotto: non so che dirvi… queste non vanno…
io: certo che…
Lui (terminando la mia frase): …almeno potreste scriverle ben chiare da qualche parte certe regole! Così la gente eviterebbe di perdere tempo a vuoto!
poliziotto: …

Dopo vari tentativi fallimentari, riusciamo finalmente a far sdraiare Gian Burrasca su un tappeto di fogli bianchi, a fargli assumere un’espressione che, più che seria, sembra a metà tra lo sbigottito e il sarcastico, e a farlo restare in quella posizione per il tempo sufficiente a scattare qualche primo piano.
Torniamo in Questura.

io (accasciandomi sulla sedia): buongiorno.
Lui (sedendosi rigido, braccia conserte, pronto allo scontro): buongiorno.
poliziotto (ancora lui): buongiorno…
io: siamo qui per Passaporto di nostro figlio.
Lui: …
poliziotto: va bene… mi date i doc…
io (passandogli tutto dalla fessura sotto il vetro prima ancora che termini la frase): ecco!
Lui: …
poliziotto (dopo aver controllato tutto): va bene… avrei bisogno di qualche altro dato…
io (tirando un sospiro di sollievo): va bene…
Lui (rilassandosi): …
poliziotto: colore degli occhi?
io: ehm… beh… non si sa…
Lui: …
poliziotto: mi scusi signora… lei non sa il colore degli occhi di suo figlio???
io (indispettita): non è questo… è che il colore si definisce solo dopo il sesto mese di vita! Per il momento sono grigi! Scriva grigi!
Lui: …
poliziotto: …non c’è grigi…
io: …
Lui: …
poliziotto: …c’è solo blu, verdi, marroni, neri…
io: …ma lui non li ha di nessuno di quei colori! E io non sono una veggente per sapere come li avrà!
Lui: !
poliziotto: …vabbè! …Mettiamo neri!
io: !!!
Lui: !!!
poliziotto (proseguendo imperterrito): altezza?
io: altezza???
Lui: ???
poliziotto: sì… in piedi… quanto è alto?
io (trattenendo a stento una risata sardonica): “sdraiato”… perché in piedi ancora non si regge… è 64 cm…
Lui: …
poliziotto (finendo di prendere i suoi appunti): va bene… passate a ritirarlo tra qualche giorno…
io (alzandomi): mi scusi… quale sarà la validità del Passaporto?
Lui: …
poliziotto: 3 anni.
io (allibita): 3 ANNI? Ma… tra qualche mese i dati che ha scritto non saranno già più validi! E poi… mi scusi… ma che senso ha mettere la fototessera? Con la velocità con cui cambiano i bambini tra qualche settimana sarà già irriconoscibile!
Lui (ridendo ormai sotto i baffi dopo tutto quel siparietto): …
poliziotto: beh… ma quanto vuole che cambi una persona in soli 3 anni?
io: !!!
Lui: …

Weekend sensor

Dal lunedì al venerdì la mia sveglia suona alle 5:30 in modo che io riesca a trascinarmi giù dalle brande alle 6:00. Dopodiché preparo il caffè, faccio colazione, mi faccio la doccia, metto un po’ d’ordine in casa. Alle 7:00 vado a svegliare Gian Burrasca che, il più delle volta a fatica, si fa trasportare fuori dal letto per essere rifocillato, lavato e approntato.
Il sabato e la domenica sono invece giornate consacrare al riposo, senza sveglie, senza doveri, senza routine, senza orari.
…Mi correggo… non “sono”… “sarebbero”…

SABATO MATTINA, ORE 6:00

io: zzzzzzzzzzzz
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca (dalla sua stanza): mamma!
io: zzz… zz… z
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca (con voce già alterata): MAMMA!
io: …
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca (con tono da catastrofe imminente): MAAAMMAAA!!!
io (strisciando fuori dalle coperte): ‘rivo…
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca (alzando ancora i decibel): M A A A A A M M A A A A A!!!
io (scapicollandomi per evitare che svegli anche i vicini): arrivo arrivo… non gridare…
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca (guardandomi sorridente appena faccio capolino dalla porta): mamma… io sono svegliato!
io: …
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca (arzillo come un grillo): mamma… io voglio andare di là!
io (con aria supplichevole): tesoro… è ancora notte… perché non cerchi di fare un altro po’ di nanna?
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca (piantandomi il musetto): …ma… io sono svegliato!
io: …ma io no!
Lui: RONF RONF RONF

Dopo avergli fatto una carezza e averlo convinto a rimettersi giù, torno a letto.

ORE 6:30

io: zzz
Lui: RONF RONF RONF
Gian Burrasca: MAMMA!
io: …
Lui: RONF… zzz… zz… z…
Gian Burrasca: MAAAMMAAA!!!
io (rassegnata): arrivo…
Lui: …
Gian Burrasca (vedendomi spuntare dal corridoio): mamma… adesso non è più notte!
io: …

Prendo in braccio il pargolo, lo trasporto sul divano, poi torno in camera per infilarmi nella tutona da casa.

Lui: che succede?
io: il “sensore di giorno festivo” di Gian Burrasca ha colpito ancora…
Lui: ma perché non gli accendi un cartone animato e non torni qui?
io: … :) …

Torno in soggiorno, accendo la tv, scelgo un bel cartone, poi torno per affondare tra le braccia di Morfeo…

ORE 7:00

io (che ovviamente ormai sono sveglia, ma abbandonata alla pigrizia): …
Lui: zzz
Gian Burrasca (entrando quatto quatto in camera): …
io (percependo la sua presenza e fingendo di dormire): …
Lui: …
Gian Burrasca (salendo sul letto e piazzandosi esattamente di fronte alla mia faccia): mamma…
io (ignorandolo): …
Lui: …
Gian Burrasca (aprendomi aprendomi un occhio con le dita): mamma? Sei sveglia?
io: !!!
Lui: …
Gian Burrasca (spalancandomi a forza anche l’altro per controllare meglio): ALLORA? SEI SVEGLIA?
io: BUHUAAA!!!
Lui: tesoro… guarda che è ancora buio… perché non lasci riposare un po’ mamma e papà che sono tanto stanchi?
Gian Burrasca (saltando allegramente giù dal letto e correndo ad accendere tutte le luci): no… non è buio… vedi?
io: …
Lui: !!!

Questione di sicurezza

POMERIGGIO, ORE 14:00

Siamo in partenza.
Dopo aver sistemato la casa, preparato i bagagli, lavato, vestito e rifocillato Gian Burrasca, mi appresto finalmente ad infilarmi sotto la doccia per approntarmi e… godermi il serafico oblio che l’acqua bollente sulla schiena reca con sé.
Parcheggio il piccolo sul divano davanti ad un cartone animato -giusto per evitare che demolisca la casa mentre sono impegnata nelle mie abluzioni- e mando un messaggio a Lui che è in ufficio: “Vieni per le 2.30”. Decido poi di bloccare la porta d’ingresso: Gian Burrasca ha infatti la pessima abitudine di aprire appena sente squillare il campanello, perché associa quel rumore all’arrivo dei nonni.
Finalmente tranquilla, mi chiudo in bagno.
Dopo un po’ sento armeggiare nell’ingresso…

Lui: YUHUUU!!!
io (pensando “Oh… Lui è arrivato!”): …
Gian Burrasca: …
Lui: YUHUUUHUUU!!! TESOOOROOO!!!
io (pensando “Mmmh… starà chiamando Gian Burrasca.”): …
Gian Burrasca: …
Lui: TEEESOOOROOO!!! C’È NESSUUUNOOO?
io (pensando: “Strano che non sia ancora entrato in bagno a salutarmi…”): …
Gian Burrasca (urlando dal divano): CIAO PAPÀ!!!
Lui: TESORO? VIENI QUI DA PAPÀ?
io (pensando: “Mah… non capisco cosa ci faccia ancora lì nell’ingresso…”): …
Gian Burrasca (senza spostarsi dalla sua postazione): ARRIVO!
Lui: TEEESOOOROOOOOOO!!!
io: …
Gian Burrasca (impassibile): AAARRIIIVOOO!!!
Lui: CUUUCCIOLOOO! VIENI QUIIIIIII!!!
io: ?
Gian Burrasca (imperturbabile): SÌ!!! ARRIVO!!!
Lui: DAI CUCCIOLO!!!
io: ???
Gian Burrasca (correndo finalmente nell’ingrresso): ARRIVO!!!

Sempre immobile sotto l’acqua, sento un farfugliare concitato.
Poi vedo socchiudersi la porta e spuntare il faccino roseo di Gian Burrasca dallo spiraglio.

io: cosa c’è amore?
Gian Burrasca: papà dice se puoi aprirgli, perché è chiuso fuori di casa…
io: !!!io (schizzando fuori dalla doccia per togliere il blocco dalla porta): …scusa tesoro!!!
Lui (entrando finalmente in casa): ma non potevi semplicemente chiudere a chiave?
io (riconquistando il caldo del bagno): ma con le chiavi nella serratura non saresti comunque riuscito ad entrare!
Lui: …toglierle dopo aver chiuso no, eh?
io (rientrando in doccia): …
Lui: ?
io (riaprendo l’acqua): ho forse la faccia di una che si ricorderebbe di togliere le chiavi???
Lui: !!!

Questione di ruoli

POMERIGGIO, ORE 18:00

Io, Lui e Gian Burrasca siamo in macchina.
A un tratto vengo colta da un “attacco d’amore”.

io (guardando Lui teneramente): che bello che è il mio fidanzato!
Lui: :)
Gian Burrasca: …
io (avvinghiandomi al suo braccio): che dolce che è il mio fidanzato!!!
Lui: :)))
Gian Burrasca: …
io (accarezzandolo amorevolmente): che tesoro che è IL MIO FIDANZATO!!!
Lui: :D
Gian Burrasca (allungandosi dal seggiolino fino ad agganciarsi con le mani al poggiatesta di Lui): NO!!!
io: ?
Lui: ?
Gian Burrasca (lanciandomi un’occhiata di rimprovero): è IL MIO fidanzato!!!
io: !!!
Lui: …

Cuore di mamma

SERA, ORE 21:00

Io, Lui e Gian Burrasca siamo seduti sul tappeto nella sua cameretta intenti a giocare con i cubetti di legno.
A un tratto…

Gian Burrasca (fermandosi di colpo e fissando incantato la finestra): …
io (osservando incuriosita il vetro): ?
Lui (seguendo lo sguardo del piccolo): ?
Gian Burrasca (sempre più affascinato): GUADDA!!!
io (cercando di capire cosa l’abbia ipnotizzato): ???
Lui: ???
Gian Burrasca (alzandosi dal pavimento, spostando la lavagna con la panchetta sotto il davanzale ed arrampicandovisi): GUADDAAA!!! CHE BELLO!!!
io: ???
Lui: ???
Gian Burrasca (indicando con gesto istrionico il tramonto sulle montagne di fronte a lui): GUADDA CHE BELLOOO!!! TUTTO AANCIONE!!!
io (guardandolo commossa): aaah… il mio piccolo artista… il mio poeta!!!
Lui: …

Distrazione

MATTINA, ORE 9:00

Dopo aver lasciato Gian Burrasca all’asilo, arriviamo finalmente in ufficio.
Lui parcheggia ed entrambi scendiamo dall’auto.
Io aspetto mentre Lui recupera dal sedile posteriore la sua borsa del computer.
Ci avviamo pigri verso l’ascensore.
Arrivati di fronte alla porta, Lui si blocca.

Lui (scrollando la testa): …
io (guardandolo senza capire): ?
Lui (voltandomi le spalle per tornare alla macchina e mostrandomi la spalla sulla quale, anziché penzolare la sua elegante tracolla, fa bella mostra di sé la buffa sacca che contiene il cambio di Gian Burrasca): …
io: !!!

Houdini

POMERIGGIO, ORE 16:00

Per Gian Burrasca è ora del bagno.
Mentre lui si spoglia, io apro l’acqua per farla riscaldare. Appena arriva alla temperatura giusta, prendo il pargolo e lo infilo nella vasca. Mi volto per qualche istante per recuperare le sue barchette e il necessario per le abluzioni. Torno immediatamente da lui per girare la manopola di chiusura dello scarico.
Ma…

Gian Burrasca (con la testa infilata sotto lo scroscio dell’acqua): …
io (guardandomi intorno interdetta): ma… dov’è finito il tappo della vasca?
Lui (con fare ironico): cosa hai perso?
Gian Burrasca (osservando con interesse le gocce che scivolano lungo le pareti): …
io (controllando che non l’abbia “rubato” il piccolo): ma non è possibile!!!
Lui (con aria perplessa): non dirmi che non trovi più il tappo della vasca…
Gian Burrasca (tentando invano di trattenere l’acqua tra le manine): …
io (aggirandomi inquieta per il bagno): no… non lo trovo più!
Lui (dandomi man forte nella ricerca): dove l’hai lasciato l’ultima volta?
Gian Burrasca (beandosi del fiotto caldo sulla schiena): …
io (aprendo nervosamente ogni anta e ogni cassetto del bagno): …ma se non lo sposto mai!!!!
Lui (rovistando scetticamente in ogni luogo possibile… e impossibile): magari l’hai fatto senza rendertene conto…
Gian Burrasca (scrutandoci seminascosto dal bordo della vasca): …
io (girovagando turbata per la casa): l’unico momento in cui lo tolgo è quando pulisco… e lo appoggio sul bordo!
Lui (con atteggiamento accondiscendente): ma magari…
Gian Burrasca: …
io (interrompendolo bruscamente) NO!
Lui: …

Dopo aver cercato invano ovunque per una decina di minuti, mi arrendo, e torno in bagno per tirare fuori Gian Burrasca dalla vasca prima che prenda freddo.

io: tesoro… devo lavarti e farti uscire. Mi dispiace, ma la mamma non trova più… MA NON CI CREDO!!!!
Lui: che c’è?
io: IL TAPPO!!!
Lui: beh?
io: È QUI!!! AL SUO SOLITO POSTO!!!
Lui: …

Lascio Gian Burrasca alle prese con i suoi giochi e inizio a occuparmi d’altro, sempre, ovviamente, con un occhio puntato su di lui.
Quando l’allagamento del bagno rischia di oltrepassare i livelli di umana accettazione, decido di procedere con la fasi di lavaggio-asciugatura-vestizione del piccolo unno.
Giro il rubinetto di apertura dello scarico, recupero da uno degli armadietti la sua spugna, quindi torno verso la vasca.

Gian Burrasca (continuando a sguazzare imperterrito): …
io (guardandomi di nuovo intorno sconcertata): ma…
Lui: cosa c’è adesso?
Gian Burrasca (regalandomi uno dei suoi sguardi furbi): …
io (sempre più sbigottita): ma non è possibile!!!
Lui: ???
Gian Burrasca (sorridendomi con aria birbante): …
io (aguzzando lo sguardo): il tappo… è sparito di nuovo!!!
Lui: !!!
Gian Burrasca (iniziando a sogghignare): …
io (colta da un sospetto): amore… dove hai nascosto il tappo della vasca?
Lui: …
Gian Burrasca (facendoselo magicamente ricomparire tra le mani): :)
io: ma dove…
Lui: ?
Gian Burrasca (infilando l’oggetto in uno dei bocchettoni laterali dell’idromassaggio e mostrando poi le manine di nuovo vuote): :)))
io: !!!
Lui: …

Chiaroveggenza

DOMENICA, ORE 19:00

Lui: tesoro… è pronto in tavola!
io: ok… arrivo subito!
Lui: tesoro… che ne diresti se martedì sera, visto che è San Valentino, andassimo fuori a cena solo io e te in un posto elegante e romantico?
io: MAGARI!!!
Lui: d’accordo allora!
io: …non vedo l’ora, amore!!!

outfit previsto

vestito3

dress: Kenzo
shoes: Pollini
clutch: Coccinelle

…mmmh… chissà perché ho la sensazione che non indosserò questo outfit… ma no, non vedo proprio perché non dovrei!!!

LUNEDÌ, ORE 7:30

io (in bagno, intenta a cercare di vestire Gian Burrasca): tesoro… come sei caldo! Mmmh… meglio che ti misuri la febbre, eh?
Gian Burrasca: NO, TEMMOMETO NO!!!
io: e se ti canto la canzoncina dei pirati?
Gian Burrasca: PIATI PIATI!!!
io: O…o…issa! O… o… issa!
Gian Burrasca: …issa!
termometro: 36.5
io: corre i mari il brigantino, il capitano è con l’uncino…
Gian Burrasca: …cino!
termometro: 37
io: lungo i mari è conosciuto, è il veliero più temuto!
Gian Burrasca: …muto!
termometro: 37.5
io: cento attacchi, cento imprese, assaltiam la flotta inglese…
Gian Burrasca: …ese!
termometro: 38
io: funi e vele lacerate, scoppi, grida e cannonate!
Gian Burrasca: …ate!
termometro: 38.5
io: nuova rotta, nuova preda, non c’è flotta che non ceda…
Gian Burrasca: …ceda!
termometro: 39
io: il bottino dividiamo, la canzone poi cantiaaamooo…
Gian Burrasca: …aaamooo
termometro: 39.1… bip bip bip!!!
io: !!!
Gian Burrasca: …ANCOAAA!!! ANCOA PIATI!!!

MARTEDÌ, ORE 19:00

Lui: tesoro… è pronto in tavola!
io: ok… arrivo subito!

outfit indossato

pants: OVS
pile: OVS
socks: Calzedonia

P.S.: la grigliata di carne mista preparata dal mio chef, però, era davvero insuperabile!!! ;)