Scary G. B. 2

MATTINA, ORE 7:30

Gian Burrasca è sotto la doccia. Dopo averlo lavato, mi rendo conto di aver lasciato il suo asciugamani in camera. Lo recupero rapidamente, quindi torno in bagno per asciugarlo. Lui è ancora sotto lo scroscio dell’acqua calda.

Gian Burrasca (rigirandosi in modo che l’acqua lo bagni completamente): …
io (tendendogli la mano): tesoro… è ora di uscire.
Gian Burrasca (lanciandomi un’occhiata distratta): non posso…
io (incuriosita): e perché?
Gian Burrasca (con aria grave): …perché devo sciogliere il mio scheletro!
io (piuttosto raccapricciata): ehm… e perché scusa?
Gian Burrasca (serissimo): …così divento un fantasma!
io (rabbrividendo): amore… perché vuoi diventare un fantasma?
Gian Burrasca (guardandomi di sottecchi): …per fare gli scherzi a tutti quanti!
io: !!!

Beauty farm

POMERIGGIO, ORE 15:30

È una splendida giornata di giugno. Io e Lui decidiamo di fare una passeggiata e portare Gian Burrasca al parco giochi a scatenarsi un po’. Entusiasta per l’idea, il pargolo mi segue docilmente in bagno per farsi lavare.

Gian Burrasca (infilandosi felice sotto la doccia): …
io (iniziando a sciacquarlo): …
Gian Burrasca (allungando le manine nella speranza che io gli dia lo shampoo): …faccio da solo!
io (versandoglielo sulla testa): …fa la mamma!

Gian Burrasca (frizionandosi vigorosamente i capelli): …
io (aiutandolo pazientemente): …
Gian Burrasca (guardando con timore la boccetta del balsamo): …
io (spalmandoglielo sulla testa e iniziando a pettinarlo): …

Gian Burrasca (brontolando): …AHUA!!!
io (passando al docciaschiuma): …
Gian Burrasca (cercando di impossessarsi della spugna): …faccio da solo!
io (insaponandolo): …fa la mamma!
Gian Burrasca (arrendendosi all’inevitabilità del mio aiuto): …
io (chiudendo finalmente la doccia e invitandolo a uscire): vieni cucciolo… abbiamo finito.

Gian Burrasca (fermandosi sul tappetino): …
io (prendendo ad asciugargli corpo e capelli): …
Gian Burrasca (strofinandosi energicamente da capo a piedi): …faccio da solo!

io (sospirando rassegnata): …fa la mamma!

Gian Burrasca (guardandomi mentre prendo il phon): …
faccio da solo?
io (passandogli l’aria calda sui capelli): …
fa la mamma!
Gian Burrasca (osservandomi mentre recupero il flacone della crema per il corpo): …faccio da solo!
io (iniziando a spalmargliela): …fa la mamma!
Gian Burrasca (aspettando che io abbia finito): …

io (prendendolo per mano e conducendolo verso la sua stanza per vestirlo): vieni tesoro… andiamo a vestirci.

Gian Burrasca (fermandosi davanti allo specchio del corridoio per rimirarsi): …
io: ?

Gian Burrasca (sorridendomi soddisfatto): mamma?
io: sì tesoro?

Gian Burrasca (trotterellando felice in camera): grazie del lavoro che hai fatto!

io: !!!

Fantasilandia

MATTINA, ORE 7:30

Avendo tirato fuori dal letto Gian Burrasca madido di sudore, decido di fargli la doccia. Dopo avergli fatto lo shampoo, inizio a insaponarlo per bene e, come sempre, lui si riempie le manine di schiuma per divertirsi a lasciare le impronte sulla parete della doccia.

Gian Burrasca (continuando a stampare manate bianche sul muro scuro): …

io (proseguendo nell’abluzione del piccolo): …
Gian Burrasca (osservando soddisfatto la sua opera): …
io (riaprendo l’acqua per sciacquarlo): …
Gian Burrasca (gridando atterrito): NOOO!!!
io: ?
Gian Burrasca (parandosi davanti alle chiazze di schiuma per difenderle): NON LAVARLI!!!

io: ???
Gian Burrasca (guardando amorevolmente i gruppi di bollicine): …quelli sono i miei amici mostri…
io: !
Gian Burrasca (gesticolando entusiasta): …che lottano tra di loro…
io: …
Gian Burrasca (indicando una piccola massa bianca): …e c’è anche un fantasma…
io: ?
Gian Burrasca (agitando un ditino minaccioso nella sua direzione): …ma il fantasma è dispettoso…
io: …
Gian Burrasca (mimando di avere qualcosa tra le mani): …e lancia i mattoni contro i draghi…
io: …
Gian Burrasca (simulando un gesto di arti marziali): …ma i draghi li rompono…
io: …
Gian Burrasca (soffiando con forza verso di me): …e poi sputano il fuoco…
io: …
Gian Burrasca (sorridendo sornione verso la schiuma): …e i mattoni si sciolgono…

io: ?

Gian Burrasca (concludendo soddisfatto): …perché sono di cioccolato!!!
io: !!!

Voyeur

SERA, ORE 20:30

Io, Lui e Gian Burrasca abbiamo trascorso un paio d’ore in piscina. Ora è giunto il momento di farsi la doccia e tornare a casa.

Gian Burrasca (entrando con me nel bagno delle donne): …

io (poggiando il borsone e guidandolo verso le docce): vieni cucciolo che ti lavo…

Gian Burrasca (passando davanti a delle docce in cui due bimbette si stanno facendo lavare dalle rispettive mamme): …

io (conquistando la mia postazione): tesoro… vieni?

Gian Burrasca (bloccandosi interessatissimo davanti alle suddette docce): !
io (cercando di richiamarlo all’ordine): yuhu? Vieni?

Gian Burrasca (infilandosi nelle docce con le bimbe): !!!

io (correndo imbarazzatissima a recuperarlo): ma dove vai!!! Vieni subito qui!!!

Finalmente riesco a trascinarlo sotto l’acqua. Gli tolgo il costumino, gli insapono la testa, lo sciacquo. Gian Burrasca non distoglie lo sguardo dalle bimbe, facendo acrobazie per riuscire a osservarle nonostante le mamme si siano strategicamente posizionate in modalità paravento.
Mi distraggo un attimo per recuperare la sua spugnetta, e quando mi giro verso di lui mi rendo conto che sta nuovamente tentando di intrufolarsi sotto la doccia della bimbe.

io (precipitandomi ancora una volta a raccattarlo): !!!
Gian Burrasca (seguendomi imbronciato): …

io (riconquistando la doccia e accucciandomi accanto a lui a rimproverarlo sottovoce): …MA INSOMMA!!! MA TI PARE?!?

Gian Burrasca (guardandomi con aria delusa): …MA MAMMA!!!

io (con piglio sempre più severo): …COSA AVRESTI DA DIRE A TUA DISCOLPA?!?

Gian Burrasca (finalmente felice di poter esprimere le sue “ovvie” ragioni): …SONO DELLE FEMMINE!!!

io: !!!

Tatuaggi

SERA, ORE 20:00

Siamo in piscina. Dopo un’ora trascorsa a schizzarci, fare i tuffi, nuotare, giocare con cerchi e pesciolini colorati, guardare il fondo con un piccolo batiscopio gonfiabile, riesco a tirarlo fuori dall’acqua e trascinarlo in bagno per la doccia. Dopo averlo lavato, lo tengo nel box con me per procedere alle mie abluzioni. Dopo aver sciacquato per bene il suo pesciolino di gomma, decide di pulire anche me.

Gian Burrasca (iniziando a passare su di me la sua spugnetta): …
io (guardandolo con benevolenza): grazie tesoro!
Gian Burrasca (proseguendo nel suo accurato lavoro): prego mamma!

io (passando il balsamo sui capelli): …
Gian Burrasca (continuando a strofinare): …
io (mettendo un po’ di docciaschiuma sulla spugna): …

Gian Burrasca (concentrandosi nel frizionare un particolare punto del mio corpo): …
io (godendo dell’acqua calda sulla schiena): …
Gian Burrasca (insistendo imperterrito a sfregare nello stesso posto): ?
io (cercando di capire cosa stia facendo): ?

Gian Burrasca (concentratissimo nella sua operazione): mamma?

io: sì tesoro?
Gian Burrasca (additando irritato il punto incriminato): perché quello non si pulisce?

io (rendendomi finalmente conto di cosa lui stia cercando di tirare via): perché quello è un tatuaggio!
Gian Burrasca (osservandolo con sospetto): è un pesce!
io (seguendone il disegno con un dito): è uno squalo!
Gian Burrasca (continuando a guardarlo): …

io (riprendendo a lavarmi): …

Gian Burrasca (ancora non del tutto convinto): e perché non si pulisce?

io: perché fa parte della mamma!
Gian Burrasca (passandoci il ditino sopra e controllando di non esserselo sporcato di colore): …
io: …
Gian Burrasca (fissando i nei sulla mia pelle): cone i puntini?

io: sì tesoro… coNe i puntini.
Gian Burrasca (finalmente soddisfatto): allora anche io ne voglio uno!

io: beh… ehm… sì… magari quando sei più grande però…

Gian Burrasca (ostinato): NO! ADESSO!!!
io: sei troppo piccino… non li fanno ai bimbi…

Gian Burrasca (con aria offesa): io non sono piccolo! IO SONO GRANDE!!!

io (cercando di troncare una discussione che si preannuncia interminabile): ok… allora magari domani andiamo a comperare quelli per i bambini grandi come te…
Gian Burrasca (contentissimo): va bene mamma!

io: e che tatuaggio vorresti farti?
Gian Burrasca (disegnandolo nell’aria): una nave di pirati…
io: …
Gian Burrasca: …con tutti i pirati…
io: …
Gian Burrasca: …e con la bandiera col teschietto…

io: …
Gian Burrasca: …e con l’isola del tesoro…

io: …

Gian Burrasca: …e con gli squali…
io: !
Gian Burrasca: …ma tanti squali… non solo uno!!!

io: !!!

Questione di sicurezza

POMERIGGIO, ORE 14:00

Siamo in partenza.
Dopo aver sistemato la casa, preparato i bagagli, lavato, vestito e rifocillato Gian Burrasca, mi appresto finalmente ad infilarmi sotto la doccia per approntarmi e… godermi il serafico oblio che l’acqua bollente sulla schiena reca con sé.
Parcheggio il piccolo sul divano davanti ad un cartone animato -giusto per evitare che demolisca la casa mentre sono impegnata nelle mie abluzioni- e mando un messaggio a Lui che è in ufficio: “Vieni per le 2.30”. Decido poi di bloccare la porta d’ingresso: Gian Burrasca ha infatti la pessima abitudine di aprire appena sente squillare il campanello, perché associa quel rumore all’arrivo dei nonni.
Finalmente tranquilla, mi chiudo in bagno.
Dopo un po’ sento armeggiare nell’ingresso…

Lui: YUHUUU!!!
io (pensando “Oh… Lui è arrivato!”): …
Gian Burrasca: …
Lui: YUHUUUHUUU!!! TESOOOROOO!!!
io (pensando “Mmmh… starà chiamando Gian Burrasca.”): …
Gian Burrasca: …
Lui: TEEESOOOROOO!!! C’È NESSUUUNOOO?
io (pensando: “Strano che non sia ancora entrato in bagno a salutarmi…”): …
Gian Burrasca (urlando dal divano): CIAO PAPÀ!!!
Lui: TESORO? VIENI QUI DA PAPÀ?
io (pensando: “Mah… non capisco cosa ci faccia ancora lì nell’ingresso…”): …
Gian Burrasca (senza spostarsi dalla sua postazione): ARRIVO!
Lui: TEEESOOOROOOOOOO!!!
io: …
Gian Burrasca (impassibile): AAARRIIIVOOO!!!
Lui: CUUUCCIOLOOO! VIENI QUIIIIIII!!!
io: ?
Gian Burrasca (imperturbabile): SÌ!!! ARRIVO!!!
Lui: DAI CUCCIOLO!!!
io: ???
Gian Burrasca (correndo finalmente nell’ingrresso): ARRIVO!!!

Sempre immobile sotto l’acqua, sento un farfugliare concitato.
Poi vedo socchiudersi la porta e spuntare il faccino roseo di Gian Burrasca dallo spiraglio.

io: cosa c’è amore?
Gian Burrasca: papà dice se puoi aprirgli, perché è chiuso fuori di casa…
io: !!!io (schizzando fuori dalla doccia per togliere il blocco dalla porta): …scusa tesoro!!!
Lui (entrando finalmente in casa): ma non potevi semplicemente chiudere a chiave?
io (riconquistando il caldo del bagno): ma con le chiavi nella serratura non saresti comunque riuscito ad entrare!
Lui: …toglierle dopo aver chiuso no, eh?
io (rientrando in doccia): …
Lui: ?
io (riaprendo l’acqua): ho forse la faccia di una che si ricorderebbe di togliere le chiavi???
Lui: !!!