ALT!!!

POMERIGGIO, ORE 14:30

Io, Lui, Pippi e Gian Burrasca siamo in macchina. A un tratto Lui si ferma. Io, persa nella consultazione di una cartina, non ci faccio neppure caso. Dopo un po’…

Gian Burrasca: …

Lui: …
Pippi: …
io (rendendomi finalmente conto che non siamo più in movimento ed emergendo dalla mappa): ma… perché siamo fermi?
Gian Burrasca (sgranando gli occhi sorpreso): ma mamma…
Lui (scuotendo la testa con aria indulgente): …
Pippi (trattenendo a stento una risata): …

io: ?

Gian Burrasca (allargando le braccia a sottolineare l’evidenza della risposta): …siamo fermi perché c’è un fermaforo!!!
Lui: !!!
Pippi: !!!

io: …

Reparto geriatrico

MATTINA, ORE 10:30

Mentre io e Lui ci dedichiamo a varie faccende domestiche a lungo trascurate, Gian Burrasca è nella sua stanza a giocare con Pippi.

Gian Burrasca (montando su una macchinina a spinta): vieni! Prendi la tua macchina e seguimi!
Pippi (guardando una macchinina a pedali): ma io non entro in quella macchina!
Gian Burrasca (osservando prima lei, poi il mezzo): sì che ci entri!
Pippi (additando quello sul quale è lui): perché non mi dai quella, invece?
Gian Burrasca (stringendo con forza il volante): NO! Questa è MIA!!!
Pippi (sbuffando): veramente quella è MIA! Io te l’ho solo prestata!
Gian Burrasca (indispettito): NON È VERO! QUESTA È LA MIA MACCHINA!!!
Pippi (piuttosto stizzita): NO! È MIA!!!
Gian Burrasca (scrutandola con cipiglio di rimprovero): …
Pippi (sostenendo il suo sguardo con aria di disapprovazione): …
Gian Burrasca (squadrandola dal basso verso l’alto): tu… tu sei troppo vecchia per questa macchinina!!!
Pippi: !!!

My name is… 3

POMERIGGIO, ORE 15:30

Io, Lui, Gian Burrasca e Pippi siamo in macchina, destinazione supermercato.
I due bimbi sono dietro che parlottano. O meglio: Gian Burrasca chiacchiera senza sosta, Pippi lo ascolta pazientemente…

Gian Burrasca (additando un’insegna): cos’è quello?
Pippi: un fruttivendolo…
Lui: …
io: …
Gian Burrasca: e perché si chiama così?
Pippi: perché vende la frutta…
Lui: …
io: …
Gian Burrasca (indicando un altro negozio): e quello cone si chiama?
Pippi: tabacchino…
Lui: …
io: …
Gian Burrasca: e perché si chiama così?
Pippi: perché vende il tabacco e le sigarette…
Lui: …
io: …
Gian Burrasca (puntando un’altra vetrina): e quello?
Pippi (manifestando i primi segni di fastidio): panificio…
Lui: …
io: …
Gian Burrasca: e perché si chiama così?
Pippi (sospirando): perché vende il pane…
Lui: …
io: …
Gian Burrasca (vedendo l’ennesimo negozio): e quello lì?
Pippi (sbuffando): macelleria…
Lui: …
io: …
Gian Burrasca: e perché si chiama così?
Pippi (sperando di stroncare la sua curiosità): …e perché tu ti chiami Gian Burrasca?!?
Lui: …
io: …
Gian Burrasca (senza neppure pensarci su): perché la mia mamma mi ha chiamato così!
Pippi: !!!
Lui: fregata Pippi…
io: …

Questione di ruoli 4

MATTINA, ORE 11:00

Io e Gian Burrasca siamo stesi sul tappeto a giocare con le macchinine.

Gian Burrasca (facendo scontrare due automobiline): WROOOOOMMM MAAAAAM CRASH!!!
io (facendo correre sul tappeto un piccolo mezzo di soccorso): NI-NO NI-NO NI-NO! Soccorso in arrivooo! Portiamo le macchinine dal meccanico!
Gian Burrasca (capovolgendo le auto): sì! Questa macchinina è rotta… bisogna curala! Portiamola dal dottore!!!
io (trasformandomi in un mecca-medico e armandomi di cacciavite e chiave inglese): eccomi! La guarisco subito!
Gian Burrasca (osservandomi mentre armeggio intorno al suo giocattolo): …
io (intenta a simulare un’azione a metà tra l’operazione chirurgica e la riparazione meccanica): …
Gian Burrasca (guardandomi attentamente negli occhi): …tu sei la mia mamma?
io: …certo cucciolo!
Gian Burrasca (continuando a fissarmi con espressione seria): …ma sei anche la mia amica?
io (presa in contropiede): …ehm… beh… certo! Sono anche la tua amica!
Gian Burrasca (riflettendo qualche secondo tra sé e sé): …mamma?
io: dimmi amore…
Gian Burrasca (gettandomi le breccia al collo): …TU SEI LA MIA MIGLIORE AMICA!!!
io: :)))

Più veloce della luceee

MATTINA, ORE 11:00

Io, Lui e Gian Burrasca siamo in macchina, destinazione lago.
Mentre stiamo ancora percorrendo le strade cittadine, Gian Burrasca inizia a brontolare.

Gian Burrasca: papà?
Lui: sì tesoro?
io: …
Gian Burrasca: vai più piano!
Lui: ma… più piano di così mi fermo!
io: !
Gian Burrasca: sì… ma vai PIÙ piano, papà!
Lui: sì… va bene…
io: …

Dopo un po’, Lui accelera leggermente per superare un’altra auto.

Gian Burrasca (cantilenando): papààà-ààà… vai più piaaa-nooo!
Lui: ma… STO andando piano!
io: !
Gian Burrasca: sì… va bene… ma vai PIÙ PIANO, papà!!!
Lui (sbuffando): SÌ!
io: …

Dopo un altro po’ imbocchiamo finalmente l’arginale. Lui affronta la svolta in modo forse un po’ troppo… “sportivo”.

Gian Burrasca (seguendo l’andamento della curva con la voce): ooooo OOOOO O O O O O OOOOO ooooo!!!
Lui (impassibile): …
io (simulando l’agente Nebicher sulla macchina di Automan durante le curve ad angolo retto): …
Gian Burrasca (sbottando): insomma papà!!! Vuoi andare PIÙ PIANO?!?
Lui: !!!
io: …

Qualcuno ci segue…

POMERIGGIO, ORE 13:00

Io, Lui e Gian Burrasca siamo in macchina, direzione montagna, fermi a un semaforo rosso. Gian Burrasca osserva con interesse la coda di automobili che si è formata dietro di noi. Appena il verde scatta, ripartiamo.

Gian Burrasca (scrutando con sospetto alle sue spalle): …
io: …
Lui: …
Gian Burrasca (continuando ad agitarsi sul seggiolino per sbirciare dietro di sé): …
io (girandomi a guardarlo): ?
Lui (concentrato sulla guida): …
Gian Burrasca (protendendosi preoccupato verso il papà): papà… una macchina ci segue!
io: …
Lui (sorridendo sotto i baffi): sì tesoro… è normale… non preoccuparti.
Gian Burrasca (seguitando a sorvegliare il mezzo dal finestrino): papà… la macchina ci segue ancora!
io: …
Lui: sì… fa la nostra stessa strada… stai tranquillo!
Gian Burrasca (insistendo nel tenerla sotto controllo): …
io: …
Lui: …
Gian Burrasca (sporgendosi nuovamente verso il padre, finalmente sereno): papà?
io: ?
Lui: sì?
Gian Burrasca: l’abbiamo seminata!!!
io: !!!
Lui: !!!