Sapori indescrivibili

SERA, ORE 20:30

Io, Lui, Pippi e Gian Burrasca siamo in montagna per trascorrere la settimana di ferragosto. In uno dei paesini dei dintorni è stata organizzata una di quelle sagre gastronomiche in cui si possono acquistare squisiti prodotti locali, mangiare piatti tipici della zona e assistere a spettacoli di artisti di strada. Dopo una deliziosa cena a base di sformato di patate, formaggi e crepes alla marmellata, decidiamo di concederci anche una fermata allo stand delle torte.

Gian Burrasca (accarezzando con lo sguardo i dolci esposti su di un tavolo): !!!
Pippi (studiandoli con attenzione): …

io (illuminandomi d’immenso alla vista di quelle delizie): !!!

Lui (osservandole con noncuranza): …
Gian Burrasca (accarezzando con le mani i dolci esposti su di un tavolo): …io voglio questa… e questa!
Pippi (inorridendo a quella vista): ma nooo!

io (cercando di allontanarlo per arginare i danni): sì… ehm… va bene…

Lui (incamminandosi verso la cassa): vado a fare il biglietto…

Dopo aver scelto 3 tipi di torte, ci sediamo a un tavolino per gustarle.

Gian Burrasca (con la bocca piena e l’espressione deliziata): …che buona!

Pippi (approvando): …

io (gustandola in religioso silenzio): …
Lui: …
Gian Burrasca (assaggiando il secondo tipo): …buonissima!

Pippi (annuendo): …

io (assaporandola): …mmmh… spettacolare…

Lui: …
Gian Burrasca (addentando una forchettata della terza e spalancando gli occhi): !!!

Pippi (osservando la sua faccia): ???

io: ?

Lui: ?
Gian Burrasca (estasiato): questa torta è… PESTACOLARE!!!
Pippi: !!!
io: …

Lui: !!!

Amore a prima nota

SERA, ORE 20:00

Finito di cenare, io, Lui e Gian Burrasca ci attardiamo intorno alla tavola. Lui accende la TV per ascoltare un po’ di notizie, ma lo schermo, anziché l’immagine di qualche incravattato giornalista, restituisce quella di un gruppo di musicisti all’opera.

Gian Burrasca (osservandoli attentamente): …
Lui (puntando il telecomando per cambiare canale): …
io (studiando Gian Burrasca che è rimasto con il bicchiere a mezz’aria): …

Gian Burrasca (ipnotizzato dall’immagine): …
Lui (alzandosi per far sì che l’aggeggio funzioni): …
io (liberando il piccolo dal bicchiere): …
Gian Burrasca (girandosi estasiato verso di me): …io ADORO i musicisti!!!

Lui: !!!
io: !!!

“IL” Libro

SERA, ORE 21:00

Per Gian Burrasca è arrivata l’ora della nanna. Lo accompagno nella sua stanza, lo osservo mentre si arrampica sul suo lettino, gli rimbocco le coperte, gli do il bacio della buona notte. Lui, però, non sembra ancora intenzionato a dormire.

Gian Burrasca (facendo capolino da sotto le lenzuola): mamma?

io (bloccandomi sulla porta): dimmi amore…
Gian Burrasca (sorridendomi speranzoso): mi leggi il libro?

io (tornando sui miei passi e avvicinandomi alla libreria): va bene… che libro vuoi che ti legga?

Gian Burrasca (guardandomi sbigottito): “IL” Libro!

io (crollando le spalle): sì… ok… ma CHE libro?
Gian Burrasca (con aria sempre più incredula): ma mammaaa! “IL” LIBRO!!!
io (iniziando a spazientirmi): tesoro… ma se non mi dici CHE libro vuoi, io come faccio a leggertelo?!?
Gian Burrasca (scrutandomi con fare indulgente): “IL” Libro… quello che mi legge il mostro!

io (sgranando gli occhi): …il… mostro?
Gian Burrasca (ritrovando la serenità): sì… il mostro!
io (incuriosita): ehm… che mostro?

Gian Burrasca (stringendo felice il suo coniglietto): il mostro che abita nel buio…
io: …
Gian Burrasca (continuando la sua spiegazione): …e che dorme sotto il letto…

io: !
Gian Burrasca: … e che di notte mi legge il Libro Magico…

io: !!!
Gian Burrasca: …quello che è nascosto dietro la porta…
io (guardando la porta): ?
Gian Burrasca (additandola): …sì, lì dietro!

io (socchiudendo la porta, dietro la quale si celano… due stendipanni): ?
Gian Burrasca (fissandomi meravigliato): …
io (guardandolo allibita): ???
Gian Burrasca (squadrandomi con aria di rimprovero): …ma cone…

io: ?
Gian Burrasca (puntando il ditino verso… il nulla): …è lì…
io: …
Gian Burrasca: …non lo vedi?!?

io: !!!

Lesson number 1

SERA, ORE 19:30

È ora di cena e siamo tutti seduti intorno al tavolo da pranzo davanti a un buon piatto di riso col ragù. E il riso, si sa, si mangia con la forchetta…

Gian Burrasca (cercando inutilmente di infilzare i chicchi di riso con la forchetta): …
Lui (osservandolo con aria scettica): …

io (rovistando nella mia insalata alla ricerca dei pomodori): …
Gian Burrasca (portandosi alla bocca la posata intenta a perdere buona parte del suo gustoso carico): …
Lui (mostrandogli il metodo giusto per raccogliere i piccoli grani): …
io (mescolando l’erba con fiocchi di formaggio nel tentativo di darle un minimo di sapore): …
Gian Burrasca (esaminando con fare critico la piccola forchetta tra le sua mani): …
Lui (scuotendo la testa): …

io (scavando tra le foglioline per estrarre dei filamenti di carote): …SIGH!…
Gian Burrasca (mettendomi la posata sotto il naso): …mamma?
Lui (guardandolo con curiosità): ?

io (felice di poter abbandonare il mio “lauto pasto”): dimmi tesoro…

Gian Burrasca (appoggiando l’oggetto sulla mia tovaglietta e continuando a studiarlo con aria leggermente disgustata): mi dai un cucchiaio?

Lui: un cucchiaio? Per fare?
io (eclissandomi in cucina pur di allontanarmi dalla triste verzura): subito tesoro!

Gian Burrasca (rivolgendosi al padre): per mangiare!

Lui: e la forchetta?
io (tornando con una nuova posata): …

Gian Burrasca (indottrinando suo papà con fare da cattedratico): con la forchetta si punta la ciccia!!!
Lui: !!!
io: …

Raccomandazioni 2

SERA, ORE 20:00

Mentre Lui e Gian Burrasca sono acciambellati sul divano intenti a giocare con l’i-Pad, io mi accingo a pulire il tavolo da pranzo.

Gian Burrasca (concentratissimo nel gioco): …
io (calpestando un piccolo bullone in legno): …ahi!
Lui: …
Gian Burrasca (lanciandomi un’occhiata): …
io (guardandolo in tralice): …
Lui: …
Gian Burrasca (tornando alle sue occupazioni): …
io (inciampando in una macchinina): uff…
Lui: …
Gian Burrasca (osservandomi contrariato): …
io (restituendogli analoga occhiata): !
Lui: …
Gian Burrasca (proseguendo nelle sue faccende): …
io (urtando contro un furgoncino con rimorchio e mandando all’aria sia il carico che i passeggeri): ma che caaa…
Lui (scrutandomi con curiosità): ?
Gian Burrasca (voltandosi verso di me, visibilmente seccato): insomma mamma… stai un po’ più attenta!!!
io: !!!
Lui: …