Medicina alternativa 3

MATTINA, ORE 7:00

Ieri sera Gian Burrasca è stato vittima di un piccolo incidente: scivolando giù da una corda al parco giochi, gli si è formata una piccola bolla da sfregamento su una manina. L’iniziale tragedia è stata fortunatamente arginata da una veloce medicazione con garza e cerotto.
Adesso, che deve lavarsi per andare all’asilo, è giunto il momento di togliere la fasciatura.

Gian Burrasca (guardandosi la mano con preoccupazione): …però non mi fai male, vero?
io (rimuovendo il cerotto con estrema delicatezza): no… tranquillo… non sentirai nulla…

Gian Burrasca (esaminando con interesse la vescichetta): …
io (felice di aver evitato l’usuale scenata da intollerabile dolore fisico): … :) …
Gian Burrasca (toccando la bollicina con aria soddisfatta): guarda mamma…
io (temendo il peggio): cosa c’è tesoro?
Gian Burrasca (piazzando la sua mano sotto il mio naso): …la bollicina è rimasta…
io: ?

Gian Burrasca (agitandomela davanti compiaciuto): …ma il male non c’è più!
io: …
Gian Burrasca (impossessandosi della garza e iniziando a studiarla con attenzione): …
io: ?
Gian Burrasca (mostrandomela serio): …è rimasto nel cerotto!

io: !!!

Garçon!

MATTINA, ORE 8:00

Come ogni weekend, Gian Burrasca si è svegliato a un orario decisamente poco urbano e si è fiondato nella nostra stanza per sostituirsi alla sveglia feriale. Con la piccola peste a saltellargli direttamente sullo stomaco, Lui ha pertanto deciso di alzarsi e uscire a comperare delle brioches. Al suo ritorno, la tavola è già imbandita per la colazione.

Gian Burrasca (seduto al suo posto): …
io (tirando fuori il latte dal frigorifero): …
Gian Burrasca (allungandosi sulla sedia per sbirciare verso la cucina): …

io (versando il liquido nella tazza): …
Gian Burrasca (iniziando a tamburellare con le dita): …

io (mettendo il contenitore nel microonde per riscaldarlo): …
Gian Burrasca (iniziando a palesare la sua impazienza con qualche sbuffo): …

io (prendendo un po’ di cacao per insaporire il latte): …
Gian Burrasca (gridando nella mia direzione): CAMERIEEEREEE!!!IO STO ASPETTANDO!!!
io: !!!

Affari di famiglia 2

MATTINA, ORE 7:30

Dopo aver bevuto il latte, per Gian Burrasca è arrivato il consueto appuntamento con le abluzioni mattutine.

Gian Burrasca (spalmandosi pigramente sul divano): …
io (prevedendo la solita sessione di brontolamenti): …su tesoro… è ora di prepararsi per andare all’asilo!
Gian Burrasca (nascondendosi sotto i cuscini): …ma io voglio i cartoni!

io (tirandolo fuori dal suo rifugio): …niente cartoni! Vieni a lavarti e vestirti…

Gian Burrasca (aggrappandosi a un bracciolo): …ma io voglio i cartoooniii!!!
io (cercando di scrostarlo dal sofà): ti ho detto di no!
Gian Burrasca (perseverando irremovibile): …MA IO VOGLIO I CARTOOOOONIIIII!!!
io (tirandolo su di peso per portarlo in bagno): …e io voglio una borsa di Vuitton!!!
Gian Burrasca (scivolando mestamente sul tappeto): …
io (soddisfatta di averlo finalmente zittito): …
Gian Burrasca (avvicinandosi assorto alla finestra): …mamma?

io: sì tesoro?
Gian Burrasca (guardando il cielo): …ma io non posso comperarti una borsa di Uitton…

io: ?
Gian Burrasca (concludendo soddisfatto con un gesto istrionico delle braccia): …perché non ci sono negozi di Uitton qui vicino!!!
io: !!!

Ronf ronf

MATTINA, ORE 7:30

Mentre sto lavando i denti a Gian Burrasca, lui inizia a battere ritmicamente il piedino sul pavimento.

Gian Burrasca (cercando di canticchiare con la bocca piena di schiuma): mmmh m-mm-mmmh mmmmmmmmmh…

io (continuando a lavarlo): tesoro… non battere il piede per terra per favore…
Gian Burrasca (dopo essersi sciacquato via il dentifricio): perché?
io (passandogli l’asciugamani): perché i signori del piano di sotto potrebbero non essere molto contenti di sentirsi battere sulla testa…

Gian Burrasca (guardandomi corrucciato): ma io sto suonando una canzone!!!
io (sorridendogli comprensiva): sì tesoro… ma forse i signori qui sotto stanno ancora facendo le nanne!
Gian Burrasca (riflettendo sulle mie parole): …ah…

io (uscendo dal bagno): tesoro… resta qui un attimo che vado a prendere i vestiti dalla tua stanza…
Gian Burrasca (pensieroso): va bene…

Dopo aver scelto il suo outfit per la giornata, torno nel bagno per vestirlo. Lo trovo disteso a pelle di leone con un orecchio appoggiato sul pavimento.

Gian Burrasca (concentratissimo nell’ascolto): …
io (osservandolo interdetta): ???
Gian Burrasca (sollevandosi a sedere): …mamma?
io: sì?
Gian Burrasca: …ma io non sento russare qui sotto!!!

io: !!!

Pinocchio

MATTINA, ORE 7:30

Dopo aver approntato Gian Burrasca, lo spedisco in soggiorno per finire di prepararmi prima di uscire di casa.

Gian Burrasca (trotterellandomi dietro): mamma?

io (rispondendogli con la testa affondata nell’armadio): dimmi tesoro…
Gian Burrasca (piantandosi dietro di me): …posso cartoni?

io (evitando a stento di inciampare su di lui): no tesoro…

Gian Burrasca (senza demordere): …ma mamma…

io (cercando di tagliare corto e di non perdermi in prolisse discussioni): …non ci sono cartoni a quest’ora…

Gian Burrasca (guardandomi pensieroso): …
io (proseguendo nei miei preparativi): …
Gian Burrasca (fissandomi con aria di rimprovero): mamma?

io (saltellando mentre mi infilo i pantaloni): sì amore?
Gian Burrasca (scuotendomi davanti un ditino accusatore): …non devi dire bugie…

io: ???

Gian Burrasca (continuando con la sua ramanzina): …o ti cresce il naso lungo lungo cone quello di Pinocchio!!!

io: !!!

BOOOH!!!

MATTINA, ORE 7:30

Questa mattina, pur non essendo un giorno festivo, Gian Burrasca ha deciso di svegliarsi alle 6:00. Dopo averlo rifocillato, lavato e vestito, lo parcheggio davanti a un cartone animato per potermi preparare a mia volta senza essere tampinata da lui in modalità francobollo.
Al momento di uscire, mentre gli sto infilando scarpe e giacca, mi guarda con fare misterioso.

Gian Burrasca (bisbigliando nel mio orecchio con aria complice): …mamma…
io: dimmi tesoro…
Gian Burrasca (sempre con atteggiamento da complottatore): …ho visto un cartone animato davvero…

io: ?

Gian Burrasca (alzando le braccia a mimare un fantasma): …SPETTRAAALEEE!!!
io: !!!

Caffè 4

Ci sono giorni in cui neppure il caffè riesce a svegliarmi…

MATTINA, ORE 7:00

Dopo aver fatto alzare Gian Burrasca, averlo portato in soggiorno e averlo adagiato tra i cuscini del divano, mi accingo a preparargli il latte.
Prendo la tazza, la riempio con il bianco liquido, la metto nel microonde a scaldarsi, mi appoggio al ripiano della cucina con gli occhi chiusi.
Aspetto…
Appena l’allarme suona, recupero il contenitore, prendo un barattolo dalla dispensa e metto un abbondante cucchiaino del suo contenuto nel latte.
Lo guardo galleggiare…
Mi rendo conto di aver appena messo polvere di caffè nella tazza…
Apro un cassetto, recupero un colino e tento di filtrare il liquido per porre rimedio al mio disastro.
Vista l’inutilità di questo esperimento, butto il tutto nel lavello e riparto, cercando di concentrarmi sui miei gesti.
Prendo la tazza, la riempio con il bianco liquido, la metto nel microonde a scaldarsi, mi appoggio al ripiano della cucina con gli occhi chiusi.
Aspetto…
Aspetto…
Aspetto…
Come mai non suona?
Guardo finalmente il microonde e mi rendo conto di non averlo acceso.
Premo finalmente il tasto e aspetto. Con la coda dell’occhio mi accorgo di una piccola ombra che, da un po’, è ferma nel riquadro della porta.

Gian Burrasca (osservandomi con sguardo compassionevole): …
io: …
Gian Burrasca (scuotendo sconsolato la testina e girandosi poi per tornare sul divano): …

io: !!!

Scherzetto!!!

MATTINA, ORE 8:30

Pronti per andare all’asilo, io e Gian Burrasca usciamo di casa in attesa che Lui ci raggiunga. Il pargolo decide di suonare il campanello.


io (scoccandogli un’occhiataccia di rimprovero): …
Gian Burrasca (allontanandosi contento dal luogo del misfatto): …
Lui (precipitandosi verso il citofono): sì?
io (aspettando che faccia qualche battuta alla piccola peste): …
Gian Burrasca (ostentando indifferenza): …
Lui (insistendo con voce più alta): PRONTO?
io (interdetta): …
Gian Burrasca (sospettando che il suo scherzetto sia giunto a buon fine): …
Lui (ostinato): PROOONTOOO???
io (iniziando a maturare analogo sospetto): …?…
Gian Burrasca (sorridendo soddisfatto): :)

Lui (rimettendo a posto la cornetta): mah… non capisco… non risponde nessuno…

io (sempre più perplessa): …ma…
Gian Burrasca (guardando il padre con crescente ironica soddisfazione): :)))

Lui: ?
io: …davvero non l’avevi capito?!?

Gian Burrasca (regalandogli uno dei suoi sguardi furbi): …
Lui: capito cosa?

io: che era stato lui a suonare!!!
Gian Burrasca (gongolando di gioia beffarda): :D
Lui: …

Medicina alternativa 2

MATTINA, ORE 7:30

Gian Burrasca questa mattina si è svegliato con la luna storta. Dopo aver sopportato pazientemente i suoi piagnucolamenti per alzarsi -“Ma mamma… è ancora buio!”, per restare seduto sul divano -“Ma mamma… io voglio un cartone!”-, per bere il latte -“Ma mamma… voglio preparare io la cioccolata!”-, per lavarsi -“Ma mamma… io non voglio bagnarmi!”-, per vestirsi -“Ma mamma… io voglio vestirmi come Spiderman!”, sbotto con un aspro rimprovero -“Ma vedi un po’ di piantarla coi capricci!!!”- che lo fa scoppiare in lacrime.

Gian Burrasca (piangendo disperato): BUHUAAA!!!
io (continuando prepararlo per uscire): smettila!!!
Gian Burrasca (singhiozzando): mamma?

io: sì?

Gian Burrasca (con voce lamentosa): non voglio che sei arrabbiata…

io: …
Gian Burrasca (preoccupato dal mio silenzio): …voglio che sei la mia amica…

io: va bene… allora cerca di calmarti!
Gian Burrasca (continuando a frignare): mamma?
io: sì?

Gian Burrasca (con i lacrimoni che ancora continuano a scendere lungo le guance): non ci riesco a calmarmi!!!
io: provaci, e vedrai che ci riuscirai!
Gian Burrasca (sempre frignando): mamma?
io: che c’è?

Gian Burrasca (aggrappandosi alla mia gamba): mi fai le gatte, così poi sono felice?

io: !!!

N.B.: gatte = solletico.

Weekend sensor 2

LUNEDÌ, ORE 7:00

io (entrando in camera di Gian Burrasca e tirando su le tapparelle): …tesoro? È ora di svegliarsi!

Gian Burrasca: BUHUAAA!!!

MARTEDÌ, ORE 7:05

io (entrando e spegnendo le lucine della notte): …cucciolooo? Svegliaaaa!
Gian Burrasca: BUHUAAAAA!!!

MERCOLEDÌ, ORE 7:10

io (entrando e iniziando ad accarezzargli la schiena): …amore? Bisogna alzarsi…

Gian Burrasca: BUHUAAAAAAA!!!

GIOVEDÌ, ORE 7:15
io (entrando e limitandomi ad appoggiarmi al bordo del lettino): …tesoro? Andiamo a bere il latte col cioccolato?

Gian Burrasca: BUHUAAAAAAAAA!!!

VENERDÌ, ORE 7:30
io (entrando): …amore?
Gian Burrasca: BUHUAAAAAAAAAAAA!!!

SABATO, ORE… 5:30
Gian Burrasca (urlando a squarciagola dalla sua cameretta): MAAAMMAAA!!! SONO SVEEEGLIOOO!!!
io: … BUHUAAAAAAAAAAAA!!!