Famiglia Addams

SERA, ORE 20:30

Gian Burrasca è in montagna con i nonni. Ovviamente gli telefoniamo ogni mattina (io) e ogni sera (Lui).

Lui (dopo aver chiacchierato per un po’): ma lo sai che ieri è entrato in casa un pipistrello?
Gian Burrasca: ah! E che ha fatto?
io: …
Lui (agitandosi in giro per il soggiorno): ha volato tanto per tuuutta la casa!
Gian Burrasca: ah! E poi?
io: …
Lui (avvicinandosi alla portafinestra): è uscito!

Gian Burrasca: ah!
io: …
Lui: …
Gian Burrasca: è tornato dalla sua mamma?
io: …
Lui (sorridendo): ehm… sì… è tornato dalla sua mamma!
Gian Burrasca: ah!
io: …

Lui: …
GianBurrasca: e cone si chiama la sua mamma?
io: ?
Lui (colto alla sprovvista): …e come si chiama la sua mamma?
Gian Burrasca: …
io: ???
Lui: …
Gian Burrasca: …
io: …
Lui (illuminandosi): Morticia?
Gian Burrasca: …
io: !!!

Carcere

POMERIGGIO, ORE 18:30

Io e Gian Burrasca siamo alla festa di compleanno di una sua amichetta in un piccolo parco lungo il fiume. Dopo aver provato tutti i giochi disponibili, essersi arrampicato su scale di corda, essersi finto un pirata, aver sperimentato l’altalena dei grandi, aver affrontato la scalata di uno scivolo, essersi cimentato con le varie buche del minigolf, essersi rotolato allegramente nell’erba appena tagliata, ha finalmente accettato di tornare a casa. Mentre è intento a rinfilarsi le scarpe, arriva suo papà. Gian Burrasca, entusiasta per la sorpresa, lo trascina in un tour del posto approfittando del suo ruolo di cicerone per riprendere a giocare.
Dopo un po’ io, che sono lì ormai da 3 ore, faccio cenno a Lui di tentare di distrarlo per riportarlo sulla retta via del rientro a casa.

Gian Burrasca (arrampicandosi su un’altalena): PAPÀ!!! MI SPINGI?

Lui (avviandosi verso un piccolo recinto all’interno del quale un pony bruca pigramente dell’erba): …corri… vieni a vedere il cavallino!!!
Gian Burrasca (osservando scetticamente la bestiola, che fino a quel momento aveva del tutto ignorato): …
Lui (appoggiandosi alla staccionata): …guarda che bello che è!

Gian Burrasca (raggiungendo il padre e aggrappandosi alla recinzione): …
Lui (accarezzandogli la testina): …ti piace?
Gian Burrasca (studiando l’animale): …sì…
Lui (godendo di quel momento di relax): …
Gian Burrasca (con vocina preoccupata): …ma… papà?

Lui: sì?
Gian Burrasca (con aria triste): …perché il cavallino è in prigione?

Lui: !!!

Punti di vista

Premessa: la nostra casa è piena di libri di favole di ogni genere, io stessa le scrivo, Lui le legge, insieme le rappresentiamo per la gioia dei bambini. Soprattutto di Gian Burrasca.
E le favole, per loro stessa natura, parlano di esseri magici e straordinari, tanto irreali, quanto affascinanti.

MATTINA, ORE 8:15

Io e Gian Burrasca siamo appena arrivati all’asilo. Mentre sono intenta a spogliarlo, lui adocchia un piccolo dinosauro di plastica appoggiato su una delle panche e se ne impossessa. Mentre sta ancora analizzando l’oggetto, sopraggiunge il piccolo proprietario.

bimbo (tendendo la manina): quello è mio sai?
Gian Burrasca (poggiandovi sopra la bestiola): …
bimbo (mostrandogliela con orgoglio): bello, vero?
Gian Burrasca (annuendo con veemenza): mmm mmm!
bimbo (rigirandosela tra le mani): è un dinosauro!
Gian Burrasca (guardandola con un certo scetticismo): …drago!
bimbo (osservando interdetto Gian Burrasca): no… dinosauro!
Gian Burrasca (insistendo con convinzione): no… è un drago!
bimbo (indispettito): no! È un dinosauro! DI-NO-SA-U-RO!!!
Gian Burrasca (ostinato): DRA-GO!
bimbo (rivolgendosi a me): …ma… non capisce?
io (accarezzando la testina di Gian Burrasca): ehm… no… è solo che lui guarda le cose da un punto di vista… alternativo!

Do not disturb

MATTINA, ORE 10:00

Mentre io sono in cucina intenta a prepararmi l’ennesimo caffè della mattina, Gian Burrasca è spalmato sul tappeto del soggiorno intento a sfogliare uno dei suoi libri sui pirati.
L’idilliaco silenzio di quel momento viene a un tratto rotto dallo sbattere d’ali convulso di Polly, la nostra pappagallina, che fa un po’ di ginnastica.

io (guardando con disappunto la quantità di semini che quel movimento ha fatto volare sul pavimento): …
Gian Burrasca (entrando lentamente in cucina e osservando la bestiola con aria di rimprovero): …
io (ripulendo le mattonelle): ?
Gian Burrasca (puntando un ditino minaccioso contro la gabbia): Polly!!! Tu devi stare un po’ ferma con le braccia!!!
io: …
Gian Burrasca (osservando il pennuto con più attenzione): …anche se tu non hai le braccia…
io: …
Gian Burrasca: …hai solo le gambe…
io: !
Gian Burrasca (riacquistando la sua aria minacciosa): beh… insomma… stai un po’ ferma con tutto…
io: ?
Gian Burrasca: io sto leggendo!!!
io: !!!