…Bond, James Bond!

SERA, ORE 21:30

Io e Lui siamo entrambi appassionati dei film di James Bond. Questa sera abbiamo deciso di guardare Agente 007 – Missione Goldfinger.
Lui è acciambellato sul divano, io sono intenta a stirare.

film: esterno notte. La telecamera si abbassa sulla superficie del mare…
io: …
Lui: …
film: primo piano su un’anatra. Quando questa giunge a riva, si solleva: sotto di essa compare James Bond fasciato in una muta nera che sembra essere fatta di seta… (N.B.: l’anatra serve a Bond per respirare, perchè vi è collegato un boccaglio a doppio corrugato)
io (osservando scetticamente l’anatra): !!!
Lui: :)
film: Bond lancia un rampino, si arrampica su un muro di cinta ed elimina una guardia…
io (continuando a pensare all’anatra): …
Lui: …
film: Bond entra furtivamente in una specie di container, piazza una bomba, poi fugge inosservato…
io (…ma non poteva usare il minirespiratore di Thunderball – Operazione tuono???): …
Lui: …
film: Bond si toglie la muta… sotto, perfettamente asciutto, immacolato e stirato, indossa un elegante smoking bianco con tanto di papillon…
io (pensando al giorno del secondo matrimonio, quello subacqueo, quando Lui era emerso dalla muta stagna in un completo Super-Pippo grigio bagnato fradicio): …
Lui: :)))
film: Bond, dopo essersi sistemanto un fiore all’occhiello, entra in un locale, si accende una sigaretta, controlla l’orologio e… BOOOHUUUMMM!!!
io (guardando Lui con aria di rimprovero): …certo che potevi indossare anche tu uno smoking sotto la muta almeno in giorno del matrimonio!!!
Lui: !!!

Preoccupazioni

MERCOLEDÌ 12 SETTEMBRE, ORE 12:45 CA.

È il momento dell’omelia.
Don Mario tira fuori da un ripiano nascosto sotto l’altare una rosa. Spiega che gli è stata data in dono, e che si tratta di un esemplare molto particolare, in quanto è stata sottoposta ad un particolare trattamento che le permetterà di non appassire mai.
Lui osserva il tutto con curiosità.
Don Mario, pur riconoscendone l’indubbia bellezza, ne parla come di una cosa “congelata”, “imbalsamata”, finta perché non soggetta ad alcun tipo di cambiamento, ivi compreso lo stesso appassimento.
Lui appare impensierito.
Don Mario spiega che qualunque cosa ha un valore tanto maggiore, quanto più è viva e passibile di metamorfosi.
Lui inizia a manifestare segni di nervosismo.
Don Mario fa comparire un piccolo vaso con una piantina di rose rosse.
Lui palesa una crescente apprensione.
Don Mario spiega come il matrimonio sia come una piccola pianta: deve essere accudito, curato, riempito di attenzioni perché possa crescere, sbocciare, fiorire rigoglioso…
Lui è ormai visibilmente preoccupato.
Don Mario spiega di aver deciso di regalarci quella piantina di rose rosse come segno benaugurale per la nuova vita che adesso sta iniziando per noi…
Prendiamo il vasetto.
Lui è nel panico.

ORE 20:30

io (ripensando alla sua faccia): amore… mi spieghi perché eri così angosciato durante l’omelia?
Lui: pensavo alla pianta di rose…
io: ?
Lui: che dovrebbe rappresentare il nostro matrimonio…
io: quindi…?
Lui: …non riuscivo a non pensare anche al tuo inguaribile e infallibile pollice nero!!!
io: !!!

Amen!

MERCOLEDÌ 12 SETTEMBRE, ORE 13:00 CA.

È il fatidico giorno del nostro matrimonio.
La cerimonia volge ormai al termine quando Don Mario, il nostro parroco, decide di chiamare noi, i testimoni e Gian Burrasca intorno all’altare per parlare a tutti i presenti e invitarli ad accompagnarci e sostenerci nel nostro cammino di coppia.
Per introdurre l’argomento si rivolge scherzosamente a Gian Burrasca.

don (tenendo un emozionatissimo Gian Burrasca in braccio): senti ma… tu, quando fai le scale, ti fai aiutare, vero?
Gian Burrasca (osservandolo serio serio e annuendo pensieroso): …
io: …
Lui: …
congrega: …
don (sorridendo al piccolo): …e chi è che ti aiuta a salirle?
Gian Burrasca (guardando solennemente in alto, e puntando il ditino verso il crocifisso appeso al soffitto): …
io: !!!
Lui: !!!
congrega: !!!
don (fissandolo tra il basito e il commosso): …Amen…

Abito da sposa cercasi 4

GIORNO 4, ORE 18:00

Dopo un lungo pomeriggio trascorso ai giochi con Gian Burrasca, sono sulla via di casa. Lungo la strada passo davanti all’unico negozio di abiti da sposa presente in città.
Guardo l’orologio: ho ancora un’oretta a disposizione. Guardo Gian Burrasca: dopo tutto il movimento fatto durante la giornata è stanchissimo, quindi tranquillo e arrendevole. Decido di entrare.
Lascio il passeggino nell’ingresso e inizio a inerpicarmi su per 3 piani di scale a chiocciola costellati di vestiti di ogni genere e un numero incredibile di… orsacchiotti di pezza (???). Gian Burrasca mi segue e, per fortuna, è più interessato a studiare quello strano posto con buffi abiti attaccati alle pareti che ad allungarsi verso i pupazzi. Giungo finalmente in una piccola stanza che ha più l’aspetto di una grande cabina armadio che di un atelier. All’interno vi sono due signore che stanno chiacchierando.

io: buonasera!
signora 1: buonasera.
signora 2: buonasera.
io: ehm… mi sposo in settembre e sto cercando un abito da sposa. Ma non del tipo classico… Pensavo piuttosto a qualcosa che potesse essere riutilizzato… magari corto…
signora 1: sì… beh… abbiamo sicuramente qualcosa che fa al caso suo. Ha detto che si sposa in settembre, quindi c’è tempo. Le lascio il biglietto da visita, così mi telefona all’inizio di luglio e prende un appuntamento. Tanto in questo periodo non abbiamo spose…
signora 2: …
io (guardandomi intorno): ma… non potrebbe farmi vedere qualcosa intanto?
signora 1: no. Deve prendere un appuntamento.
signora 2: …
io (osservando il biglietto da visita): va bene… e non potrei prenderlo direttamente adesso?
signora 1: no. Mi deve chiamare.
signora 2: …
io: … Va bene…
signora 1: e… dove si sposa?
signora 2: …
io: proprio qui vicino, nella Cappella di Santa Caterina…
signora 1: AAAAAH!!! Allora la sposa don Mario!!!
signora 2: …
io: sì! Esatto!
signora 1: eh… beh… dovevo immaginarlo…
signora 2: …
io: ?
signora 1 (ammiccando verso Gian Burrasca che è intento ad analizzare il meccanismo di chiusura della porta a vetri): lui è abituato ai matrimoni… “strani”!!!
signora 2: …
io: !!!
signora 1: …
signora 2: …
io: …
signora 1: beh… allora mi chiami per fissare una prova. E si ricordi, mi raccomando, di portare il reggiseno che indosserà il giorno del matrimonio! Arrivederla.
signora 2: arrivederla.
io: arrivederla…

Esco tenendo Gian Burrasca per mano.
-14!!!

Questione di ruoli

POMERIGGIO, ORE 18:00

Io, Lui e Gian Burrasca siamo in macchina.
A un tratto vengo colta da un “attacco d’amore”.

io (guardando Lui teneramente): che bello che è il mio fidanzato!
Lui: :)
Gian Burrasca: …
io (avvinghiandomi al suo braccio): che dolce che è il mio fidanzato!!!
Lui: :)))
Gian Burrasca: …
io (accarezzandolo amorevolmente): che tesoro che è IL MIO FIDANZATO!!!
Lui: :D
Gian Burrasca (allungandosi dal seggiolino fino ad agganciarsi con le mani al poggiatesta di Lui): NO!!!
io: ?
Lui: ?
Gian Burrasca (lanciandomi un’occhiata di rimprovero): è IL MIO fidanzato!!!
io: !!!
Lui: …