Famiglia Addams

SERA, ORE 20:30

Gian Burrasca è in montagna con i nonni. Ovviamente gli telefoniamo ogni mattina (io) e ogni sera (Lui).

Lui (dopo aver chiacchierato per un po’): ma lo sai che ieri è entrato in casa un pipistrello?
Gian Burrasca: ah! E che ha fatto?
io: …
Lui (agitandosi in giro per il soggiorno): ha volato tanto per tuuutta la casa!
Gian Burrasca: ah! E poi?
io: …
Lui (avvicinandosi alla portafinestra): è uscito!

Gian Burrasca: ah!
io: …
Lui: …
Gian Burrasca: è tornato dalla sua mamma?
io: …
Lui (sorridendo): ehm… sì… è tornato dalla sua mamma!
Gian Burrasca: ah!
io: …

Lui: …
GianBurrasca: e cone si chiama la sua mamma?
io: ?
Lui (colto alla sprovvista): …e come si chiama la sua mamma?
Gian Burrasca: …
io: ???
Lui: …
Gian Burrasca: …
io: …
Lui (illuminandosi): Morticia?
Gian Burrasca: …
io: !!!

Coccole

NOTTE, ORE 3:00

Gian Burrasca: zzzzzzzzzzzz
io: zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

Gian Burrasca: zzzzzzzzz… zzz… z…
io: zzzzzzzzzzzzzz

Gian Burrasca: MAMMA!

io (scattando seduta sul tetto come un pupazzetto a molla): …‘rivo…
Gian Burrasca: MAAAMMAAAAAAAAA!!!

io (strisciando verso la camera del piccolo con la stessa energia di un lombrico): …eccomi…
Gian Burrasca (ancora steso nel lettino e con gli occhi chiusi): mamma?
io (aggrappandomi al suo lettino come un naufrago a un salvagente): …dimmi tesoro…
Gian Burrasca (senza neppure aprire gli occhi): …mi dai un bacio?

io (scivolando verso di lui): :x
Gian Burrasca (immobile): grazie…

io (restando in attesa): …

Gian Burrasca: …
io: … ? …

Gian Burrasca (percependo la mia presenza): buonanotte…

io: !!!

“IL” Libro

SERA, ORE 21:00

Per Gian Burrasca è arrivata l’ora della nanna. Lo accompagno nella sua stanza, lo osservo mentre si arrampica sul suo lettino, gli rimbocco le coperte, gli do il bacio della buona notte. Lui, però, non sembra ancora intenzionato a dormire.

Gian Burrasca (facendo capolino da sotto le lenzuola): mamma?

io (bloccandomi sulla porta): dimmi amore…
Gian Burrasca (sorridendomi speranzoso): mi leggi il libro?

io (tornando sui miei passi e avvicinandomi alla libreria): va bene… che libro vuoi che ti legga?

Gian Burrasca (guardandomi sbigottito): “IL” Libro!

io (crollando le spalle): sì… ok… ma CHE libro?
Gian Burrasca (con aria sempre più incredula): ma mammaaa! “IL” LIBRO!!!
io (iniziando a spazientirmi): tesoro… ma se non mi dici CHE libro vuoi, io come faccio a leggertelo?!?
Gian Burrasca (scrutandomi con fare indulgente): “IL” Libro… quello che mi legge il mostro!

io (sgranando gli occhi): …il… mostro?
Gian Burrasca (ritrovando la serenità): sì… il mostro!
io (incuriosita): ehm… che mostro?

Gian Burrasca (stringendo felice il suo coniglietto): il mostro che abita nel buio…
io: …
Gian Burrasca (continuando la sua spiegazione): …e che dorme sotto il letto…

io: !
Gian Burrasca: … e che di notte mi legge il Libro Magico…

io: !!!
Gian Burrasca: …quello che è nascosto dietro la porta…
io (guardando la porta): ?
Gian Burrasca (additandola): …sì, lì dietro!

io (socchiudendo la porta, dietro la quale si celano… due stendipanni): ?
Gian Burrasca (fissandomi meravigliato): …
io (guardandolo allibita): ???
Gian Burrasca (squadrandomi con aria di rimprovero): …ma cone…

io: ?
Gian Burrasca (puntando il ditino verso… il nulla): …è lì…
io: …
Gian Burrasca: …non lo vedi?!?

io: !!!

Out of order

Premessa: qualche giorno fa io, Lui e Gian Burrasca siamo usciti per fare shopping. Nulla di trascendentale: calzetti da casa in lana per me e per Lui, ghettine per il piccolo. Tornati a casa, però, Lui ha scoperto che uno dei suoi nuovi acquisti presentava dei vistosi buchi distribuiti qua e là e, non avendo voglia di tornare al negozio, ha lasciato a me l’incarico di andare a sostituirli.
Il pomeriggio del giorno successivo io e Gian Burrasca siamo andati a cambiare i calzetti difettati…

NOTTE, ORE 3:00

io: zzzzzzzzzzzzzzzzz
Gian Burrasca: BUHUAAA!!! MAMMAAA!!!
io: zzzzzzzzz… zzzzzz… zzz…
Gian Burrasca: BUHUUUAAAAAAAAA!!! MAAAAMMAAAAAAAAA!!!
io (svegliandomi bruscamente): zzz… z… ma che?
Gian Burrasca: AAAAAAAAAAAAH!!!
io (precipitandomi nella sua stanza): tesoro… che succede???
Gian Burrasca (in piedi nel lettino, disperato): MAAAMMAAA!!! Il mio naso…
io (osservandolo con occhi ancora semichiusi): cos’ha il tuo naso amore?
Gian Burrasca (tentando inutilmente di tirare su col naso chiuso dal raffreddore): …è rotto!
io (recuperando un fazzoletto): no tesoro… non è rotto… è solo tappato…
Gian Burrasca (non convinto): no! È rotto! Non funziona!
io (cercando di soffiarglielo): sì che funziona… devi solo avere un po’ di pazienza e aspettare che passi il raffreddore…
Gian Burrasca (rimettendosi giù, ancora dubbioso): aaaaaaaaah!
io (coprendolo e accarezzandogli la testina): dormi adesso… e non preoccuparti!
Gian Burrasca (rasserenandosi): va bene mamma…
io (avviandomi verso la mia stanza): buonanotte cucciolo…
Gian Burrasca (con gli occhi già chiusi): mamma?
io (fermandomi con la mano sulla maniglia): sì tesoro?
Gian Burrasca (aprendo un occhio per guardarmi): domani però andiamo a cambiarlo, va bene?
io: …

Problemi di comunicazione

SERA, ORE 18:00

Dopo aver recuperato uno stanchissimo Gian Burrasca dal suo corso di musica e averlo praticamente trascinato mezzo addormentato attraverso la città, approdiamo finalmente a casa. Lo lavo, gli infilo il pigiamino, lo metto a letto. Poi mando un massaggio a Lui: “Quando torni fai piano, perché G.B. dorme”.



ORE 18:10



Gian Burrasca (spalancando la porta della sua stanza): mamma… apro un po’ la porta così sento quando arriva papà!

io: …

Visto che oramai è sveglio come un grillo, lo faccio alzare, gli infilo calzetti e felpa sul pigiama, e lo guido verso il soggiorno in cerca di qualche gioco da fare insieme.

ORE 19:00



Lui (rientrando dall’ufficio): Ciao amore!

io: ciao tesoro!
Gian Burrasca (correndogli incontro): ciao papà
!
Lui (staccandoselo dal collo): ma… non avevi detto che dormiva?

io: sì… era stanchissimo, ma appena l’ho messo a letto si è svegliato…
Gian Burrasca (continuando a saltellargli intorno): vieni a giocare papà?

Lui: mi cambio e arrivo!

io: guarda che gli ho lasciato addosso il pigiamino…
Gian Burrasca (trotterellandogli dietro): sì… ho ancora il pigiama!
Lui: ah… va bene!



ORE 19:30



Lui (intento a versare crostini di pane nella minestra di verdure del piccolo): …e mi raccomando… non si mangiano solo le palline! Si mangia la minestra con le palline!

io (cercando di forzarmi a mangiare le radici che ho nel piatto): …
Gian Burrasca (iniziando a pasticciare col cucchiaio): ma non mi piace la minestra!
Lui (provando a dargliene un boccone): ma se è buonissima!
io (asciugando delle gocce della stessa finite sulla tovaglietta): tesoro… fai attenzione! Hai addosso il pigiamino pulito!

Gian Burrasca (scegliendo con cura i crostini e scansando la verzura): va bene…



ORE 20:00



Lui (accovacciato sul tappeto con l’i-Pad davanti): allora… da cosa vuoi vestirti a carnevale?

Gian Burrasca (dopo averci riflettuto un attimo): …da Ben 10!

io (osservandolo): tesoro… ti ho già detto che il costume da Ben 10 è una specie di pigiama verde e bianco… come quello che hai addosso…
Lui (esplorando la rete): dai che ne cerchiamo un altro…

Gian Burrasca (esplodendo dall’entusiasmo): allora da ZOMBIII!!!

io: …

ORE 20:30

Lui (guardando l’orologio): cucciolino… è ora di prepararsi per la nanna!

Gian Burrasca (piantando il muso): ma io non ho sonno!

io (intenta a sistemare i piatti in lavastoviglie): ma se prima non ti reggevi neppure in piedi!

Lui (accondiscendente): dai andiamo a prepararci e poi puoi stare un altro pochino in piedi…

Gian Burrasca (ostinato): NO! Ancora un pochino!
io (provando a convincerlo): dai cucciolo… sarai velocissimo… devi solo lavare i denti, perché il pigiamino ce l’hai già addosso!
Lui (che si è già arreso): …

Gian Burrasca (irremovibile): NO!
io: …

ORE 21:00



Lui (alzandosi dal pavimento): su adesso, che è già tardi!
Gian Burrasca (trascinandosi verso il bagno): va bene…
io (assorta nella pulizia della cucina): ricordati che devi solo lavargli i denti… il pigiama ce l’ha già…

ORE 21:05

Lui (facendo capolino nel soggiorno con Gian Burrasca in mutande che gli trotterella dietro): scusa… dove hai detto che è il pigiama?

io: …

Proseguire lungo questa direzione…

SERA, ORE 22:00

Siamo in vacanza al mare. Dopo aver trascorso il pomeriggio in giro per paesini, ci apprestiamo a rincasare. Non conoscendo il posto, ci affidiamo al navigatore…

navigatore: svoltare a destra…
io: …
Lui (deviando dalla strada principale ed infilandosi in una stradina secondaria): …
navigatore: tra 400 metri, svoltare a sinistra…
io: …
Lui (cercando con lo sguardo il punto in cui girare): ?
navigatore: girare a sinistra…
io: …
Lui (infilandosi in uno stretto tratturo fiancheggiato da bassi muretti di pietra dietro i quali occhieggiano sconfinati vigneti): …
navigatore: proseguire lungo questa direzione…
io: …
Lui (continuando a guidare con la segreta speranza di non incrociare un’altra macchina… perché non passerebbe!): …
navigatore: tra 300 metri svoltare a destra…
io: …
Lui (tirando un sospiro di sollievo): …
navigatore: svoltare a destra…
io: …
Lui (tenendo la destra ad un bivio in cui due sentieri sembrano perdersi tra gli alberi): …
navigatore: proseguire lungo questa direzione…
io: …
Lui (percorrendo una stradina che sembra fatta apposta per un agguato): …
navigatore: tra 100 metri svoltare a destra…
io: …
Lui (ispezionando con sospetto l’oscurità): …
navigatore: svoltare a destra…
io: …
Lui (finendo in un viottolo sterrato): …
navigatore: proseguire lungo questa direzione…
io: …
Lui (rallentando per evitare sassi, buche, dossi, rami, pipistrelli…): …
navigatore: tra duecento metri, tenere la destra…
io (tenendomi alla maniglia della portiera): …
Lui (sobbalzando sul sedile): …
navigatore: tenere la destra…
io (sospirando): …
Lui (bloccandosi all’improvviso davanti al cancello aperto di un agriturismo): ?
navigatore (ostinato): tenere la destra!
io: tesoro… hai per caso messo il navigatore in “camporella mode”?
Lui: !!!

P.S.: per dovere di cronaca, racconto la fine di questa epica avventura. Non potendo, ovviamente, tornare indietro, siamo entrati nella proprietà e l’abbiamo attraversata per intero, fino a ritrovarci dinanzi ad un secondo cancello che riportava sulla strada principale. Alla fine, il navigatore non aveva poi tutti i torti…

Spazio… ultima frontiera 1

SERA, ORE 19:00

Dopo aver giocato tutto il pomeriggio, e in attesa che Lui rientri dall’ufficio, io e Gian Burrasca ci acciambelliamo sul divano con un libro.

Gian Burrasca (guardando il cielo al di là finestra): guarda mamma… la luna!
io (osservandola in tutto lo splendore della sua pienezza): sì tesoro… la luna!
Gian Burrasca (continuando a contemplarla con aria sognante): che bella la luna!!!
io (commossa): sì amore… è davvero bellissima.
Gian Burrasca (puntando il ditino verso l’alto): mamma…
io: sì tesoro?
Gian Burrasca (fissandomi con aria seria): da grande voglio andare sulla luna!
io (sorridendogli): beh tesoro… lo spero tanto per te. E quando sarai lassù saluterai la mamma?
Gian Burrasca (riflettendoci qualche istante): …no…
io: ?
Gian Burrasca (abbracciandomi): mamma… io ti porto sulla luna!!!
io: … :’))) …

Compagni di nanna

MATTINA, ORE 7:00

Dopo una lunga pausa dall’asilo dovuta alla varicella e alle vacanze di Natale, è giunto per Gian Burrasca il momento di riprendere con la solita routine. Compresa la sveglia alle 7:00.

io (entrando silenziosamente nella sua camera e aprendo la serranda): cucciolo… è ora di svegliarsi!
Gian Burrasca (mummificandosi nel piumino): mmmmmmmh…
io (srotolandolo dalle coperte e prendendolo in braccio con dolcezza): su tesoro… dobbiamo prepararci.
Gian Burrasca (guardando con disappunto oltre la finestra): ma perché mi hai svegliato? Non vedi che è ancora buio?
io (pensando a tutti sabati e le domeniche in cui lui riesce a svegliarsi anche alle 6:00!): !!!

Tenendoli tra le braccia, porto in cucina lui e il suo coniglietto (che si chiama Coglietto) e li adagio entrambi sul ripiano sotto la finestra. Quindi inizio a preparare il latte.

Gian Burrasca (guardando nell’atrio buio sotto di sé): mamma… le macchine dormono…
io: sì amore!
Gian Burrasca: …e anche le biciclette…
io: certo amore!
Gian Burrasca (osservando prima i mezzi, poi Coglietto): ma non hanno un coniglietto…
io (presa alla sprovvista): ehm… no amore…
Gian Burrasca (riflettendo con aria assorta): …
io: ?
Gian Burrasca: …mamma?
io: dimmi amore…
Gian Burrasca (lanciandomi un’occhiata decisa): bisogna comperare un coniglietto anche per loro, così dormono meglio!
io: !
Gia Burrasca: e anche alle moto, eh!!!
io: !!!

Reggimenti

SERA, ORE 21:30

Gian Burrasca ha snobbato il riposino pomeridiano preferendogli una lunga passeggiata in città e un paio d’ore di giochi sfrenati.
Avendo sfasato i suoi ritmi, all’ora di cena ha rischiato di addormentarsi con la testa nel piatto, ma si è risvegliato al solo sentir bisbigliare che forse era il caso di portarlo subito a letto.
Ora è allo stremo delle forze e, dopo aver sorbito il suo latte caldo, si avvia stancamente verso la sua stanza.

Gian Burrasca (attraversando silenziosamente il soggiorno): …
Lui (osservandolo con tenerezza): …
Gian Burrasca (arenandosi nell’entrata appoggiato ad una parete): …
Lui (seguendolo): ?
Gian Burrasca (allargando le braccine e allungandole supplichevoli verso il papà, gli occhi quasi chiusi): papà…
Lui: ?
Gian Burrasca: …io non mi reggio più in piedi…
Lui: …

Posso?

SERA, ORE 9:00

Siamo sempre in montagna ed è nuovamente giunta per Gian Burrasca l’ora di dormire.
Inizia la quotidiana battaglia…

Gian Burrasca (ciondolando sulla sua poltrona preferita con una macchinina in mano): mamma… posso le macchinine?
io (parcheggiando le suddette in una cesta): no tesoro… è ora di andare a nanna.
Gian Burrasca (continuando a tergiversare): mamma… posso il gioco delle scimmie?
io (mettendo l’oggetto in questione sotto chiave in una credenza): no tesoro… ti ho detto che è il momento di andare a letto.
Gian Burrasca (perdendosi a fissare lo schermo della televisione… spenta): mamma… posso un cartone?
io (facendo sparire il telecomando): no. È tardi!
Gian Burrasca (sporgendosi oltre la spalliera per osservarmi): mamma… posso l’Aipad?
io: non c’è l’i-Pad. E anche se ci fosse non te lo darei, perché è ora di dormire!
Gian Burrasca (guardandomi con occhi supplichevoli): mamma… posso il telefono?
io (infilandomi l’i-Phone in una tasca): NO!
Gian Burrasca (traendo un sospiro affranto e sconsolato): oooooh!!! Che tristezza!!!
io: !!!