MATTINA, ORE 7:30
Dopo aver approntato Gian Burrasca, lo spedisco in soggiorno per finire di prepararmi prima di uscire di casa.
Gian Burrasca (trotterellandomi dietro): mamma?
io (rispondendogli con la testa affondata nell’armadio): dimmi tesoro…
Gian Burrasca (piantandosi dietro di me): …posso cartoni?
io (evitando a stento di inciampare su di lui): no tesoro…
Gian Burrasca (senza demordere): …ma mamma…
io (cercando di tagliare corto e di non perdermi in prolisse discussioni): …non ci sono cartoni a quest’ora…
Gian Burrasca (guardandomi pensieroso): …
io (proseguendo nei miei preparativi): …
Gian Burrasca (fissandomi con aria di rimprovero): mamma?
io (saltellando mentre mi infilo i pantaloni): sì amore?
Gian Burrasca (scuotendomi davanti un ditino accusatore): …non devi dire bugie…
io: ???
Gian Burrasca (continuando con la sua ramanzina): …o ti cresce il naso lungo lungo cone quello di Pinocchio!!!
io: !!!