Scherzetto!!!

MATTINA, ORE 8:30

Pronti per andare all’asilo, io e Gian Burrasca usciamo di casa in attesa che Lui ci raggiunga. Il pargolo decide di suonare il campanello.


io (scoccandogli un’occhiataccia di rimprovero): …
Gian Burrasca (allontanandosi contento dal luogo del misfatto): …
Lui (precipitandosi verso il citofono): sì?
io (aspettando che faccia qualche battuta alla piccola peste): …
Gian Burrasca (ostentando indifferenza): …
Lui (insistendo con voce più alta): PRONTO?
io (interdetta): …
Gian Burrasca (sospettando che il suo scherzetto sia giunto a buon fine): …
Lui (ostinato): PROOONTOOO???
io (iniziando a maturare analogo sospetto): …?…
Gian Burrasca (sorridendo soddisfatto): :)

Lui (rimettendo a posto la cornetta): mah… non capisco… non risponde nessuno…

io (sempre più perplessa): …ma…
Gian Burrasca (guardando il padre con crescente ironica soddisfazione): :)))

Lui: ?
io: …davvero non l’avevi capito?!?

Gian Burrasca (regalandogli uno dei suoi sguardi furbi): …
Lui: capito cosa?

io: che era stato lui a suonare!!!
Gian Burrasca (gongolando di gioia beffarda): :D
Lui: …

Medicina alternativa 2

MATTINA, ORE 7:30

Gian Burrasca questa mattina si è svegliato con la luna storta. Dopo aver sopportato pazientemente i suoi piagnucolamenti per alzarsi -“Ma mamma… è ancora buio!”, per restare seduto sul divano -“Ma mamma… io voglio un cartone!”-, per bere il latte -“Ma mamma… voglio preparare io la cioccolata!”-, per lavarsi -“Ma mamma… io non voglio bagnarmi!”-, per vestirsi -“Ma mamma… io voglio vestirmi come Spiderman!”, sbotto con un aspro rimprovero -“Ma vedi un po’ di piantarla coi capricci!!!”- che lo fa scoppiare in lacrime.

Gian Burrasca (piangendo disperato): BUHUAAA!!!
io (continuando prepararlo per uscire): smettila!!!
Gian Burrasca (singhiozzando): mamma?

io: sì?

Gian Burrasca (con voce lamentosa): non voglio che sei arrabbiata…

io: …
Gian Burrasca (preoccupato dal mio silenzio): …voglio che sei la mia amica…

io: va bene… allora cerca di calmarti!
Gian Burrasca (continuando a frignare): mamma?
io: sì?

Gian Burrasca (con i lacrimoni che ancora continuano a scendere lungo le guance): non ci riesco a calmarmi!!!
io: provaci, e vedrai che ci riuscirai!
Gian Burrasca (sempre frignando): mamma?
io: che c’è?

Gian Burrasca (aggrappandosi alla mia gamba): mi fai le gatte, così poi sono felice?

io: !!!

N.B.: gatte = solletico.

Weekend sensor 2

LUNEDÌ, ORE 7:00

io (entrando in camera di Gian Burrasca e tirando su le tapparelle): …tesoro? È ora di svegliarsi!

Gian Burrasca: BUHUAAA!!!

MARTEDÌ, ORE 7:05

io (entrando e spegnendo le lucine della notte): …cucciolooo? Svegliaaaa!
Gian Burrasca: BUHUAAAAA!!!

MERCOLEDÌ, ORE 7:10

io (entrando e iniziando ad accarezzargli la schiena): …amore? Bisogna alzarsi…

Gian Burrasca: BUHUAAAAAAA!!!

GIOVEDÌ, ORE 7:15
io (entrando e limitandomi ad appoggiarmi al bordo del lettino): …tesoro? Andiamo a bere il latte col cioccolato?

Gian Burrasca: BUHUAAAAAAAAA!!!

VENERDÌ, ORE 7:30
io (entrando): …amore?
Gian Burrasca: BUHUAAAAAAAAAAAA!!!

SABATO, ORE… 5:30
Gian Burrasca (urlando a squarciagola dalla sua cameretta): MAAAMMAAA!!! SONO SVEEEGLIOOO!!!
io: … BUHUAAAAAAAAAAAA!!!

Che la forza sia con te…

MATTINA, ORE 7:30

Gian Burrasca è in fase vestizione per andare all’asilo. Ovviamente, essendo questa un’operazione per lui assai noiosa, è collaborativo come un sacco di patate, e a me tocca sollevarlo di peso per fargli fare qualunque cosa.

Gian Burrasca (osservandomi attentamente mentre lo prendo in braccio per riuscire finalmente a infilargli i pantaloni): …

io (guardandolo torva): …
Gian Burrasca (regalandomi uno dei suoi disarmanti sorrisi): mamma?

io (mettendogli la maglietta): sì tesoro?
Gian Burrasca: …tu sei forte!
io: …grazie tesoro!

Gian Burrasca: mamma?

io: sì?
Gian Burrasca: …anche io sono forte…
io: …
Gian Burrasca: …perché ho le energie della felicità!!!

io: !!!

Delicatessen

MATTINA, ORE 8:30

Sto accompagnando Gian Burrasca all’asilo. Siamo a piedi e il freddo intenso e pungente fa rabbrividire entrambi nonostante la stratificazione di vestiti nei quali siamo avvolti. Gian Burrasca, come sempre, ha cappello e sciarpa, ma non i guanti, che si ostina a togliersi poco dopo averli infilati.

Gian Burrasca (bloccandosi e iniziando a esplorare i suoi pantaloni): …
io (osservandolo incuriosita): cosa fai tesoro?
Gian Burrasca (trovando finalmente la tasca e infilandoci la manina): ho freddo!
io: ti avevo detto di metterti i guanti! Tieni la mano nella tasca, così starai più caldo…

Gian Burrasca (sorridendomi e riprendendo a camminare): va bene mamma. E l’altra me la tieni tu, così me la scaldi! Va bene mamma?

io: certo tesoro!
Gian Burrasca (riflettendo tra sé e sé): …
io: ?

Gian Burrasca: mamma?
io: sì tesoro?
Gian Burrasca: però domani me li metti i guanti…

io: va bene tesoro…
Gian Burrasca: …perché io ho freddo…

io: …
Gian Burrasca: …perché sono delicato!!!
io: !!!

Ponicipli e Cangimbi

MATTINA, ORE 7:30

Io e Gian Burrasca siamo in bagno intenti nella sua vestizione. Gli metto mutandine -“quelle coi teschietti!”-, maglietta, ghettine, pantaloni, quindi un’altra maglietta a maniche lunghe con disegni di buffi mostriciattoli.

Gian Burrasca (osservando la maglietta): …
io (seguendo il suo sguardo): che c’è tesoro?
Gian Burrasca (additando le stampe sulla stoffa): …ma questi sono i mostri Ponicipli!!!
io (esterrefatta): i che???
Gian Burrasca (contemplandosi la pancia): i Ponicipli!!!

io (incuriosita): ehm… e cosa sono?
Gian Burrasca (sorridendomi soddisfatto): sono dei mostri!!!

io (aiutandolo a indossare la felpa): aaah! …E che fanno?

Gian Burrasca (senza distogliere lo sguardo dai disegni): i Ponicipli saltano cone una rana…
io: …

Gian Burrasca (gesticolando entusiasta): …e bevono acqua…

io: !
Gian Burrasca (proseguendo con la sua descrizione): …e mangiano i bruchi e i Cangimbi…

io: !?!
Gian Burrasca (terminando la sua dissertazione, degna di Piero Angela): …e sono arancioni!!!
io: !!!

Questione di ruoli 4

MATTINA, ORE 11:00

Io e Gian Burrasca siamo stesi sul tappeto a giocare con le macchinine.

Gian Burrasca (facendo scontrare due automobiline): WROOOOOMMM MAAAAAM CRASH!!!
io (facendo correre sul tappeto un piccolo mezzo di soccorso): NI-NO NI-NO NI-NO! Soccorso in arrivooo! Portiamo le macchinine dal meccanico!
Gian Burrasca (capovolgendo le auto): sì! Questa macchinina è rotta… bisogna curala! Portiamola dal dottore!!!
io (trasformandomi in un mecca-medico e armandomi di cacciavite e chiave inglese): eccomi! La guarisco subito!
Gian Burrasca (osservandomi mentre armeggio intorno al suo giocattolo): …
io (intenta a simulare un’azione a metà tra l’operazione chirurgica e la riparazione meccanica): …
Gian Burrasca (guardandomi attentamente negli occhi): …tu sei la mia mamma?
io: …certo cucciolo!
Gian Burrasca (continuando a fissarmi con espressione seria): …ma sei anche la mia amica?
io (presa in contropiede): …ehm… beh… certo! Sono anche la tua amica!
Gian Burrasca (riflettendo qualche secondo tra sé e sé): …mamma?
io: dimmi amore…
Gian Burrasca (gettandomi le breccia al collo): …TU SEI LA MIA MIGLIORE AMICA!!!
io: :)))

Questione di “ruoli”

MATTINA, ORE 7:00

Dopo aver sbrigato le solite incombenze del mattino, vado a svegliare Gian Burrasca.

io (aprendo le sarrande e spegnendo le lucine della notte): tesoro… è ora di alzarsi.
Gian Burrasca (muovendosi appena, ancora mezzo addormentato): …
io (prendendolo in braccio): su amore… vieni dalla mamma… andiamo a preparere il latte.
Gian Burrasca (facendosi tirare su in modalità “sacco di patate”): ma perché mi hai svegliato? È ancora notte!
io (avviandomi lungo il corridoio): no cucciolo… non è notte… è giorno. Solo che in questo periodo il sole sorge più tardi.
Gian Burrasca (abbandonandosi mollemente sulla mia spalla): aaaaah! Ho capito!

Passando davanti alla nostra camera da letto, mi accorgo che il piccolo lancia un’occhiata risentita verso il buio, nel quale suo papà si gode l’ultima mezz’ora di sonno.

Gian Burrasca (bisbigliando nel mio orecchio): mamma?
io: sì tesoro?
Gian Burrasca (puntando il ditino verso la stanza): ma perché papà può dormire sempre così tanto?
io: !!!

 

Cartoni animati 2

MATTINA, ORE 7:00

È sabato, e Gian Burrasca, ovviamente, è già in piedi. Per evitare che svegli suo papà, lo convinco a lasciar perdere giochi più rumorosi e dedicarsi alla silenziosa visione di un cartone animato.
La scelta del piccolo cade su “Vai Diego”, un cartone animato che parla delle avventure di un bambino di 8 anni che fa il soccorritore di animali.
Io ne approfitto per stirare.

Gian Burrasca (guardando Diego che parla con un cucciolo di giaguaro): …
io (cominciando con una delle sue magliette): …
Gian Burrasca (guardando Diego che scova un animale in pericolo con una macchina fotografica parlante con uno zoom talmente potente da riuscire a fare fotografie da un continente all’altro -meglio non dirlo a Lui!!!-): …
io (facendo lo slalom col ferro da stiro tra piccoli disegni gommati): …
Gian Burrasca (guardando Diego che attraversa la giungla volando tra le liane come Tarzan): …
io (lasciandomi investire da un potente sbuffo di vapore bollente): …
Gian Burrasca (guardando Diego che pilota un alicottero): …
io (ritrovandomi con gli occhiali completamente appannati): …
Gian Burrasca (guardando Diego che guida una jeep): …
io (attendendo pazientemente di tornare a vedere qualcosa): …
Gian Burrasca (guardando Diego che conduce un motoscafo): …
io (iniziando a piegare il piccolo indumento): …
Gian Burrasca (guardando Diego che manovra il piccolo sottomarino in cui si è trasformato il suo zaino SOS… che farebbe invidia anche a James Bond!): …
io (appoggiandolo delicatamente sulla poltrona): …
Gian Burrasca (guardando Diego che abbraccia un’anaconda -!!!-): …
io (sospirando alla volta della televisione): …
Gian Burrasca (guardando Diego che, mettendo a repentaglio la sua stessa incolumità, riesce a far fronte all’emergenza con capacità degne di un supereroe): … :))) …
io (estrinsecando a voce alta il pensiero che mi attraversa la mente): ma che razza di input dà un cartone animato del genere???
Gian Burrasca (guardandomi entusiasta): mamma?
io: sì amore?
Gian Burrasca (additando la televisione): da grande voglio fare il soccorritore di animali!!!
io: !!!

Spazio… ultima frontiera 2

MATTINA, ORE 7:00

Come accade ogni sacrosanto weekend, anche oggi Gian Burrasca pensa bene di svegliarsi a un orario decisamente antelucano. Come accade quasi ogni sacrosanto weekend, anche oggi mi scapicollo a raccattare il pargolo urlante – “MAAAAAMMAAAAA!!! IO SONO SVEGLIOOO!!!- prima che desti l’intera città.
Poi, per evitare di disturbare Lui, ancora perso tra le braccia di Morfeo, mi acciambello col piccolo sul divano e cerco un cartone animato. “Jake e i pirati dell’isola che non c’è”: uno dei suoi preferiti.

io (cercando di non addormentarmi): …
Gian Burrasca (guardando rapito la televisione mentre sgranocchia un biscotto): …
io (iniziando a socchiudere gli occhi): …
Gian Burrasca (scuotendomi con aria entusiasta): mamma?
io (riprendendomi con un sobbalzo): dimmi amore…
Gian Burrasca (additando la televisione): da grande voglio fare il pirata!
io (sorridendogli benevola): beeellooo! Avrai una barca tutta tua allora!
Gian Burrasca (osservandomi accigliato): nooooo! Io voglio andare nello spazio!
io (immaginandolo intento a saltellare sulla luna): allora vuoi fare l’astronauta!
Gian Burrasca (fissandomi con disappunto): NOOOOO!!!
io: ?
Gian Burrasca (gesticolando infervorato): io voglio fare il pirata spaziale!!!

io: …