MATTINA, ORE 8:30
Pronti per andare all’asilo, io e Gian Burrasca usciamo di casa in attesa che Lui ci raggiunga. Il pargolo decide di suonare il campanello.
io (scoccandogli un’occhiataccia di rimprovero): …
Gian Burrasca (allontanandosi contento dal luogo del misfatto): …
Lui (precipitandosi verso il citofono): sì?
io (aspettando che faccia qualche battuta alla piccola peste): …
Gian Burrasca (ostentando indifferenza): …
Lui (insistendo con voce più alta): PRONTO?
io (interdetta): …
Gian Burrasca (sospettando che il suo scherzetto sia giunto a buon fine): …
Lui (ostinato): PROOONTOOO???
io (iniziando a maturare analogo sospetto): …?…
Gian Burrasca (sorridendo soddisfatto): :)
Lui (rimettendo a posto la cornetta): mah… non capisco… non risponde nessuno…
io (sempre più perplessa): …ma…
Gian Burrasca (guardando il padre con crescente ironica soddisfazione): :)))
Lui: ?
io: …davvero non l’avevi capito?!?
Gian Burrasca (regalandogli uno dei suoi sguardi furbi): …
Lui: capito cosa?
io: che era stato lui a suonare!!!
Gian Burrasca (gongolando di gioia beffarda): :D
Lui: …