MATTINA, ORE 7:00
Dopo una lunga pausa dall’asilo dovuta alla varicella e alle vacanze di Natale, è giunto per Gian Burrasca il momento di riprendere con la solita routine. Compresa la sveglia alle 7:00.
io (entrando silenziosamente nella sua camera e aprendo la serranda): cucciolo… è ora di svegliarsi!
Gian Burrasca (mummificandosi nel piumino): mmmmmmmh…
io (srotolandolo dalle coperte e prendendolo in braccio con dolcezza): su tesoro… dobbiamo prepararci.
Gian Burrasca (guardando con disappunto oltre la finestra): ma perché mi hai svegliato? Non vedi che è ancora buio?
io (pensando a tutti sabati e le domeniche in cui lui riesce a svegliarsi anche alle 6:00!): !!!
Tenendoli tra le braccia, porto in cucina lui e il suo coniglietto (che si chiama Coglietto) e li adagio entrambi sul ripiano sotto la finestra. Quindi inizio a preparare il latte.
Gian Burrasca (guardando nell’atrio buio sotto di sé): mamma… le macchine dormono…
io: sì amore!
Gian Burrasca: …e anche le biciclette…
io: certo amore!
Gian Burrasca (osservando prima i mezzi, poi Coglietto): ma non hanno un coniglietto…
io (presa alla sprovvista): ehm… no amore…
Gian Burrasca (riflettendo con aria assorta): …
io: ?
Gian Burrasca: …mamma?
io: dimmi amore…
Gian Burrasca (lanciandomi un’occhiata decisa): bisogna comperare un coniglietto anche per loro, così dormono meglio!
io: !
Gia Burrasca: e anche alle moto, eh!!!
io: !!!