MATTINA, ORE 7:30
Gian Burrasca è sotto la doccia. Dopo averlo lavato, mi rendo conto di aver lasciato il suo asciugamani in camera. Lo recupero rapidamente, quindi torno in bagno per asciugarlo. Lui è ancora sotto lo scroscio dell’acqua calda.
Gian Burrasca (rigirandosi in modo che l’acqua lo bagni completamente): …
io (tendendogli la mano): tesoro… è ora di uscire.
Gian Burrasca (lanciandomi un’occhiata distratta): non posso…
io (incuriosita): e perché?
Gian Burrasca (con aria grave): …perché devo sciogliere il mio scheletro!
io (piuttosto raccapricciata): ehm… e perché scusa?
Gian Burrasca (serissimo): …così divento un fantasma!
io (rabbrividendo): amore… perché vuoi diventare un fantasma?
Gian Burrasca (guardandomi di sottecchi): …per fare gli scherzi a tutti quanti!
io: !!!