Ieri sera io e Lui decidiamo di portare Gian Burrasca in piscina.
Dopo averlo lasciato lungamente sguazzare, lo affido a Lui perché lo lavi e lo vesta… ovviamente nello spogliatoio maschile.
Dopo essermi a mia volta risciacquata via il cloro dalla pelle e dai capelli, mi parcheggio sotto l’asciugacapelli nell’inane tentativo di non uscire con la chioma completamente fradicia. Mentre sono ancora ferma sotto il flebile getto dell’aria, sento la voce di Lui che mi chiama e vedo Gian Burrasca che trotterella sorridente verso di me. Lo spogliatoio, femminile ovviamente, è gremito di bambine e ragazzine ancora in déshabillé. Lui si aggira incuriosito per qualche minuto, si concede alle carezze intenerite di qualche fanciulla poi, con palese e ostentato disinteresse, torna fuori da suo padre.
Durante la sua breve incursione una bimbetta di circa 7 anni, intenta a farsi asciugare i capelli dalla mamma, lo guarda con aria visibilmente contrariata. Appena lui sparisce oltre la porta lei, con piglio severo, si rivolge a sua madre.
bambina: mamma… ma qui gli uomini non dovrebbero entrare… vero?
mamma: …
io: !!!