POMERIGGIO, ORE 18:00
Io e Gian Burrasca torniamo finalmente a casa dopo una lunghissima passeggiata ed una sosta ai giochi per la sua quotidiana dondolata sull’altalena.
Lui porta orgogliosamente in mano la scatola con la macchinina radiocomandata che gli ho appena regalato. La appoggia sul pavimento dell’ingresso, si toglie le scarpe, si lascia cambiare e lavare, poi corre sul tappeto del soggiorno col suo nuovo trofeo.
Gian Burrasca (allungando la scatola verso di me): mamma? Mi api la scatola peffavoe?
io (portando la spesa in cucina): arrivo!
Gian Burrasca (con tono impaziente) maaammaaa! Mi apiii?
io (iniziando a svuotare le buste): arriiivooo!
Gian Burrasca (sempre più perentorio): MAAAMMAAA!!! VIEEENIII!!!
io (rimandando a dopo la sistemazione delle vettovaglie per evitare che inizi la cantilena): sì… arrivo!
Vado in soggiorno, apro la scatola e mi rendo conto che la macchinina è avvitata al supporto di cartone. Mi armo di cacciavite e cerco di staccare le due viti. Al primo tentativo queste iniziano a girare a vuoto insieme alle rondelle alla quali sono attaccate; al secondo, tenendo fisse le rondelle, non accennano a spostarsi. Dopo un po’ mi arrendo.
io (restituendo a Gian Burrasca la macchinina sempre unita alla base in cartone): amore… la mamma non riesce a svitarla. Chiediamo a papà appena torna. Ok?
Gian Burrasca (prendendo il tutto e iniziando a osservarlo): …occhei…
Metto a posto il cacciavite per evitare che il pargolo faccia danni, torno in cucina, distribuisco la spesa tra frigorifero e dispensa, quindi decido di riprovare a forzare le viti.
Quando torno in soggiorno trovo Gian Burrasca con la macchinina tra le mani. Le due viti giacciono sul tappeto insieme al pezzo di cartone.
Gian Burrasca: mamma? Non sevviva il cacciavite! Bastavano le mani! Guadda? WOOOM WOOOM!!!
io: …
Riprendo il mano il giocattolo e inserisco le batterie, sia nel mezzo che nel radiocomando, tampinata da Gian Burrasca che mi istruisce su come fare.
Alla fine impugno una specie di pistola con una grande ruota su un lato, e provo la macchinina. Il grilletto guida lo spostamento avanti e indietro; non riesco però a capire come si faccia a farla girare…
io (rigirandomi l’attrezzo tra le mani alla ricerca di tasti, pulsanti o quant’altro): non capisco… eppure la signora del negozio mi aveva detto che poteva anche girare…
Gian Burrasca (guardandomi): …
io (lasciando il radiocomando tra le mani del piccolo): boh… magari si è sbagliata. Intanto giocaci, poi leggerò le istruzioni…
Gian Burrasca (afferrandolo e iniziando a studiarlo): …
io: ?
Gian Burrasca (premendo il grilletto e girarando a destra e a sinistra la ruota laterale per far cambiare direzione all’automobilina): GUADDA MAMMA!!! GIA!!! WOOOM WOOOM!!!
io: !!!