NOTTE, ORE 3:30
io: zzzzzzzzzzz
Gian Burrasca (urlando dalla sua camera): MAAAMMAAA!!!
io: zzz… zz… z… …
Gian Burrasca (con voce ancora più disperata): MAAAAAMMAAAAA!!!
io (arrancando intontita e dolorante fuori dal letto): non gridare… arrivo…
Gian Burrasca (con tono sempre più tragico): MAMMAMAMMAMAAAMMAAA!!!
io (precipitandomi nella sua stanza): tesoro… che c’è?
Gian Burrasca: MAMMAMAMMAMAM… io voglio l’acqua…
io: …
Mi trascino fino alla cucina, riempio il suo bicchiere d’acqua, glielo porto, aspetto che beva.
Gian Burrasca (finalmente soddisfatto): grazie mamma!
io: …
Gli auguro la buonanotte, gli accendo la musica, striscio nuovamente verso il letto.
ORE 4:00
La terra si muove…
Io schizzo seduta sul letto che vibra vistosamente sotto di me, Lui si sveglia di soprassalto e, dopo essersi reso conto di quanto sta accadendo, corre in camera di Gian Burrasca.
Gian Burrasca (con vocina serena e serafica): chi è che muove il letto di Gian Burrasca?
Lui: …
io: !!!