POMERIGGIO, ORE 18:00
Io e Gian Burrasca stiamo percorrendo i portici diretti a casa. A un certo punto passiamo davanti alle vetrine di un negozio di specialità culinarie.
Gian Burrasca (fissando con bramosia un mucchio di cioccolatini adagiati in un cestino colorato): mamma… voglio le caramelle!
io (sospingendolo con delicatezza oltre quel luogo di tentazioni): no tesoro.
Gian Burrasca (voltandosi a fissare il vetro): ma io voglio le caramelle!
io (tirandolo leggermente): ho detto di no, tesoro.
Gian Burrasca (insistendo con fermezza e con voce lievemente alterata): ma io voglio le caramelle!
io (trascinandolo via con decisione): no! In primo luogo le caramelle fanno male sia ai denti che al pancino! In secondo luogo tra poco è ora di cena, e se inizi a mangiare schifezze poi ti passa l’appetito!
Gian Burrasca (per nulla turbato dal mio tono autoritario): MA IO VOGLIO LE CARAMELLE!!!
io (proseguendo inflessibile e impassibile): …non si può avere sempre tutto nella vita!
Gian Burrasca (sempre più insistente e risoluto): MA IO VOGLIO LE CA-RA-ME-LLE!!!
io (vedendo passare proprio di fronte a me una signora con una spettacolare Alma GM Monogram Vernis di LV): e io voglio una borsa di Vuitton!!!
Gian Burrasca (guardandomi in tralice): NO!!! TU NON VUOI UNA BORSA DI UITTON!!!
io (fissandolo con fermezza): Sì invece! Io voglio una borsa di Vuitton!!!
Gian Burrasca (riflettendo serio serio per qualche minuto ): …
io (osservandolo di sottecchi): …
Gian Burrasca: mamma?
io: dimmi tesoro…
Gian Burrasca: facciamo così… io ti compero una borsa di Uitton…
io: ???
Gian Burrasca: …ma tu intanto mi comperi le caramelle?
io: !!!