SERA, ORE 11:00
Dopo una piacevole serata trascorsa sul lago in compagnia di amici, usciamo dal ristorante per rientrare in albergo.
Mentre noi ci attardiamo a parlare, Gian Burrasca fissa affascinato la luna. Notando la nostra distrazione, decide di condividere la sua contemplazione con qualcun altro.
Gian Burrasca (avvicinandosi con irruenza a un gruppo di ragazzi che sta chiacchierando fuori dal locale): AGAZZI… AGAZZI! AGAZZI!!! GUADDAAA… LA LUUUNAAA!!!
ragazzi (senza degnarlo della minima attenzione): …
Lui (osservando la scena da lontano): …
Gian Burrasca (intrufolandosi ostinato in mezzo al gruppetto): …AGAAAZZIII!!! GUAAADDAAA! LA LUUUNAAA!!!
ragazzi (continuando con i loro discorsi): …
Lui (ridendo sotto i baffi): :)))
Gian Burrasca (cambiando tattica e prendendo per mano la ragazza più carina): …GUAAADDAAA… LA LUNAAA!!!
ragazza (notando finalmente sia l’intraprendente bimbetto che… la luna): MACCHEAMOOOREEE!!! Ma lo sai che hai proprio ragione… è bellissima!
Lui (che finalmente è andato a recuperare il pargolo): …
Dopo essersi profuso in scuse e aver riportato il transfuga tra le nostre fila, Lui si fa nuovamente coinvolgere dalla conversazione. Gian Burrasca, invece, viene attratto da una nuova scoperta: le lucine rosse di un traliccio che brillano sulle pendici di una vicina montagna.
Gian Burrasca (rincorrendo i ragazzi che ormai si sono avviati lungo la strada): AGAZZI AGAZZI AGAZZI!!! GUADDAAA… LUCI ROSSE!!!
ragazzi (incantati a guardare… le luci rosse!!!): WOW!!! Guarda che figaaataaa!!!
Lui: !!!
N.B.: per dovere di cronaca mi sembra doveroso raccontare anche il finale. Dopo la scoperta della luna, uno dei ragazzi ha avuto la malaugurata idea di chiedere a Gian Burrasca cosa fosse il giochino che aveva in mano. È iniziata così una lunga e appassionata dissertazione sul suo funzionamento, subito seguita da altre amichevoli chiacchiere e da saluti finali come a un amico di vecchia data!