Traslochi

POMERIGGIO, ORE 17:30

Io e Lui, dopo aver a lungo girato per trovare un nuovo ufficio più comodo da raggiungere, abbiamo finalmente trovato quello perfetto per noi: due piani sotto il nostro appartamento. Dopo averlo liberato di tutti gli inutili orpelli -metri e metri di canalette e chilometri di cavi-, averlo imbiancato e averlo pulito a fondo, procediamo finalmente al montaggio degli arredi, uno dei quali è stato finora parcheggiato nella stanza di Gian Burrasca.

Gian Burrasca (intento a giocare sul tappeto della sua camera): …

Lui (iniziando a liberare il tavolo da lampada, scartoffie, vestitini, …): …

io (seguendolo per dargli una mano): …

Gian Burrasca (osservandoci incuriosito): …?…
Lui (procedendo allo smontaggio): …
io (pulendo accuratamente i vari elementi): …
Gian Burrasca (guardandoci con una certa preoccupazione): ???
Lui (continuando ad armeggiare intorno alla scrivania): …
io (aiutandolo a spostare i pezzi): …
Gian Burrasca (seguendo i nostri movimenti con palese e crescente ansia): !!!
Lui (prendendo le parti più pesanti e portandole fuori dalla camera): …
io (facendo lo stesso con quelle più leggere): …
Gian Burrasca (ormai in preda all’angoscia): ma… dove portate il MIO tavolo?

Lui (scoccandogli un’occhiataccia): portiamo il MIO tavolo in ufficio!
io: …

Gian Burrasca (correndoci dietro con le lacrime agli occhi): …ma …ma …ma…

Lui: ?
io:?
Gian Burrasca (aggrappandosi alle gambe del padre): …e io cone faccio?
Lui: ???
io:???
Gian Burrasca (allungandosi verso quelle della scrivania): …dove metto i miei vestiti???

Lui: !!!
io: …

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