Scarpe!

Premessa: sono una donna. E in quanto donna sono geneticamente e prepotentemente affascinata dalle scarpe. È una sorta di versione fashion del cartesiano “Cogito ergo sum”: sono donna, ergo amo le scarpe!
Amarle non vuol dire avere l’irrefrenabile necessità di possederle. Significa semplicemente avere l’incontenibile impulso di guardarle nel momento in cui si passa davanti ad una vetrina che le espone.

MATTINA, ORE 10:30

È sabato, ed io, Lui e Gian Burrasca siamo in procinto di uscire.
Dopo essersi infilato le scarpe, il piccolo corre dal padre.

Gian Burrasca (mostrandogli orgoglioso le scarpette): guarda papà! Ti piacciono le mie scarpe nuove?
Lui (osservando scetticamente il figlio): ?
io (correndogli dietro per infilargli la giacca): tesoro… non sono nuove… è da un po’ che le abbiamo comperate.
Gian Burrasca (continuando imperterrito a sollevare il piedino): sono belle, vero?
Lui (ignorandolo): …
io (accarezzandogli la testa comprensiva): bellissime tesoro!

Finalmente usciamo e ci incamminiamo per il centro cittadino.
Arrivati in prossimità di un negozio, Gian Burrasca corre verso la vetrina.

Gian Burrasca (puntando sorridente il ditino verso la vetrina): …SCARPE!!!
Lui (scrutandolo con curiosità): ?
io (andando a recuperarlo): ehm… andiamo tesoro…

Dopo qualche metro, altro stop.

Gian Burrasca (schiacciando mani e naso contro un vetro): …scarpe!
Lui (fissandolo con preoccupato interesse): ???
io (staccandolo dal suo appiglio): ehm… niente scarpe per oggi, tesoro…

Ancora più avanti, il piccolo si ferma di nuovo.

Gian Burrasca (avanzando cauto verso un negozio): …scarpe…
Lui (sollevando un sopracciglio con velata diffidenza): !
io (bloccandolo prima che raggiunga la sua meta): …ehm… vieni cucciolo?

Altro pezzo di strada. Altra fermata.

Gian Burrasca (continuando a tenermi la mano e indicando l’oggetto del suo interesse): …scarpe?
Lui (manifestando i primi sintomi di fastidio): !!!
io (ostentando indifferenza): …

Ancora…

Gian Burrasca (limitandosi a lanciare una lunga occhiata ad un’altra vetrina): …
Lui (fermandosi improvvisamente e squadrandomi con aria di rimprovero): …ma si può sapere cosa gli hai fatto???
io: …

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